Cosa accade a un architetto che mette da parte i propri studi tecnici per dare libero sfogo alla creatività? Ha inaugurato martedì 5 aprile la mostra Calma e quiete alla sede di palazzo Fava, un’esposizione bolognese dedicata alla produzione artistica di tre architetti coinvolti nella ristrutturazione dello storico palazzo bolognese affrescato dai Carracci e di proprietà della fondazione Carisbo. Allestita al secondo piano (piano Galleria), la mostra include infatti i progetti artistici di Alessandro Mendini, Michele De Lucchi e Angelo Micheli.
È possibile infatti ammirare in esposizione opere e disegni che nulla hanno a che vedere con la loro professione principale: Mendini espone sculture in ottone e rame, De Lucchi le “casette” e Micheli i “cipressi”. Come osserva Philippe Daverio, curatore della mostra, «l’architettura da sempre vive su piani paralleli, quello della realizzazione dove la norma principale è la statica, quella della psiche dove la norma essenziale è la fantasia. Il progetto non è altro che la mediazione e la meditazione fra questi opposti dialettici. Questa piccola mostra è estremamente significativa perché indaga la dimensione più acuta della sperimentazione fantastica, quella dell’elaborazione pura di elementi che, a prima vista, sembrerebbero avulsi da riferimenti possibili nel mondo quotidiano del costruito ma che già contengono leggi eterne dello stare in piedi combinate con libertà del pensiero poetico».
Calma e quiete è il primo evento espositivo di palazzo Fava dopo la sua inaugurazione e rappresenta una naturale conseguenza della sua apertura, dal momento che attraversa con questa mostra i percorsi creativi dei due progettisti che si sono occupati del suo allestimento, De Lucchi e Micheli appunto, insieme ad Alessandro Mendini, che ha con il suo lavoro contribuito profondamente alla rottura con gli schemi mentali razionalisti.
Fino al 5 giugno
Palazzo Fava, palazzo delle Esposizioni
via Manzoni 2, Bologna