«Non troverai mai i confini dell’anima» è l’espressione che campeggia sul sito ufficiale di Guendalina Salini – formata a Londra, attualmente risiede a Roma – al centro di una personale all’Ex elettrofonica. E già da questa frase si comprende lo spirito nomade di un’artista che intende coinvolgere attivamente lo spettatore, spronandolo a investigare emotivamente, attraverso le sue installazioni, un labirinto tanto mentale quanto fisico.
Partendo dal frammento di Eraclito, uno dei più importanti filosofi presocratici, secondo cui «la natura (delle cose) ama nascondersi», Salini prende il là per realizzare una serie di opere che veicolano un immaginario operoso e circolare, non sempre definibile, districandosi tra specchi e ombre dipinte, video, mappe ed elementi naturali. Da qui la personale a cura di Stella Santacatterina allestita nello spazio di vicolo Sant’Onofrio fino al 21 aprile, “Segreto manifesto”, che a partire dal titolo-ossimoro chiama in causa la natura stessa dell’arte, la sua imprescindibile capacità di svelare celando il riconoscibile.
Protagonista nel 2007 del progetto “Artist’s corner” all’Auditorium parco della musica – dove presentava il lavoro L’uomo che non c’è non c’è che l’uomo – Salini mantiene vivo all’Ex elettrofonica il suo rapporto viscerale con Roma, presentando un’opera che si fa portatrice dell’ambivalente relazione tra l’uomo e le cose del mondo e della natura, incitando un dialogo incessante tra ciò che è celato e ciò che è evidente, tra invisibile e visibile, tra segreto e, appunto, manifesto.
Info: www.exelettrofonica.com