Il confine che separa la realtà dalla finzione viene eliminato e alterato per creare un nuovo stadio di conoscenza: una surrealtà ragionata. Razionale. Del tutto lontano dall’ideologia onirica verso la quale protendevano Bretòn e la sua avanguardia, la surrealtà di cui si parla in queste righe è calibrata alla freddezza del nostro tempo, la stessa freddezza con cui immagazziniamo i ricordi, il nostro vissuto, e lo ribaltiamo, giochiamo con lui, decostruendolo.
Proprio il caso dei lavori di Moira Ricci e Amir Yatziv per la doppia personale a cura di Gabi Scardi, inaugurata lo scorso 26 febbraio a Laveronica arte contemporanea di Modica. L’improvvisa morte della madre genera nel lavoro della Ricci un inquietante percorso fotografico a ritroso dove il presente si intromette nel passato, nella vita vissuta e immortalata da lontane macchine da presa, rompendo la malinconia del ricordo. Il presente di cui si parla è la figura della Ricci stessa, che con l’aiuto del fotoritocco inserisce la sua immagine tra le venature sbiadite di ricordi seppia, in cui la madre era stata fotografata tempo addietro.
La serie dal titolo 20.12.53 – 10.08.04 (2004 – in progress), presentata anche per il Centro di cultura contemporanea Strozzina di Firenze, ripercorre così le tappe biografiche di un intero vissuto, racchiuso tra la data di vita e quella di morte della madre della Ricci. La meticolosità di un lavoro ragionato s’inserisce nella perfezione delle immagini, dove la realtà del ricordo cede il posto a una resa fotografica paradossale, raggiunta forse per esorcizzare un vuoto.
Le opere di Amir Yatziv invece, giocando sullo stesso spartiacque di realtà e finzione, si contendono l’ambiguità degli “war games”, ultimo fenomeno indagato dall’artista a partire dal 2008 grazie al quale ha partecipato a scontri e combattimenti falsati, destreggiandosi in un campo di battaglia rurale. Attività di simulazioni belliche, i "war games" prendono vita artistica nella creazione paradossale di location di guerra, mappe militari e interviste inventate, per confluire poi nel video Antipodes (2010) che documenta lo scontro inverosimile tra la Wehrmacht, la forza armata tedesca del Terzo Reich, e la Tzahal, l’esercito dello stato di Israelecome. Come se l’attività di Yatz fosse quella di un fotoreporter all’ultima moda, la sua ricerca mira a possibili dinamiche sociali per trarne poi diversi significati ideologici, studiando fra le righe i fenomeni della collettività.
Fino al 17 aprile
Laveronica, via grimaldi, 93, Modica (Rg)
Info: 0932948803; www.gallerialaveronica.it