La sottrazione, l’assenza, il disorientamento mette assieme le anime moderne ritratte da Vincenzo Todaro e Angela Viola, giovani artisti siciliani protagonisti, a Palermo, della bi-personale “Breaking soul”. Un percorso alla ricerca di un senso esistenziale perduto fra i meandri della modernità, filtrato da un’antropologia frammentaria e inafferrabile: individui che guardano con nostalgia agli “spettri del passato”, e con flebile, forse ipocrita, speranza al futuro.
Todaro, nato nella splendida Erice, a picco su Trapani, nel 1978, utilizza un linguaggio vicino alla pittura e alla fotografia: il suo è un lavoro di sostanziale sottrazione, di chirurgica eliminazione dell’identità, dei volti dei soggetti. La Viola, nata a Palermo nell’’81, ha già esposto opere in Italia e all’estero; i suoi collage ricostruiscono brevi storie, frammenti di vita su tela inseriti all’interno di scenari surreali.
Scrive Martina Colajanni, curatrice della mostra: “Il sentimento che percorre tutte le anime presenti in mostra è quello di totale alienazione, di implacabile congelamento, di morte apparente”. I viaggi esistenziali delle “Breaking souls” si perdono in vortici circolari, in una “continua fase di corto circuito”. “L’incapacità di esistere nel presente – insiste la Colajanni – non nasconde l’intima volontà di poter esistere nel futuro, come se questo fosse uno dei buoni propositi prima di una morte inaspettata”.
Tra pittura, collage e installazioni, il percorso della mostra – inaugurato il quattro marzo scorso – resterà aperto al pubblico fino al 3 aprile prossimo. A presentare la bi-personale è lo spazio Cannatella, in via Papireto 10, a Palermo: l’ingresso è libero tra il lunedì e il venerdì.