L’infanzia come filo conduttore di tutti i suoi lavori e la memoria come flusso creativo per attualizzarne il ricordo. Sotto questa pulsione Pascal Bazilé presenta “Aqua” alla Claudio Bottello contemporary di Torino, una personale variegata quanto intima a cura di Giancarlo Pagliasso, che espone sculture e disegni apparentemente crudi ma dall’animo delicato.
A partire da un’accidentale caduta nel laghetto del parco di Saint-Cloud a Parigi, l’artista francese allora bambino metabolizzerà poi questo ricordo nella sua esperienza artistica. Con i lavori “Fleurs de fer” si apre la serie scultorea di “Les accoudées”, “Les allongées” e “Les baignées”: tre evocazioni di corpi stilizzate a rappresentare le cadute di donne in acqua, morte per disperazione. Scheletri giacomettiani richiamano un’arte presente nella postura della loro installazione: sorretti da steli di un basamento minimale e geometrico, i lavori raccolti nella prima serie elevano corpi nudi e filiformi, che ricordano il sesso femminile forse semplicemente per la loro eleganza drammatica. Diverso è l’approccio di “Les baignées”, in cui il corpo femmineo è vissuto marcatamente in tutte le sue caratteristiche muscolari e realistiche. In ricordo di Ofelia, le bagnanti sostano in un letto di basamento solido, immerso in tre laghetti cromatici alimentati con olio di paraffina: il giallo, il blu e il verde li ritroviamo poi anche “Troubles”, serie di numeri impressi su pellicola e poi installati su piastre di plexiglas. La sovrapposizione delle piastre rende le serie quasi prospettiche, generando un movimento grafico visivo che vorrebbe riferirsi all’ondulazione dell’acqua. Ecco di nuovo l’infanzia di Bazilé entrare nel suo immaginario e prendere la voce di una scultura impressionista e stilizzata per poi tradursi in scientifica composizione visiva.
Fino al 30 aprile
Claudio Bottello contemporary
via Bogino 17h, Torino
Info: www.claudiobottello.com