«Mi sembrava un’opera di Piranesi, oggi il Macro è davvero un museo completo, con una bacino di utenza che dallo scorso 5 dicembre ha strappato ben 90mila biglietti d’ingresso». Con queste parole il direttore Luca Massimo Barbero ha inaugurato la presentazione delle nuove tre mostre e del progetto 2% che occuperanno le sale del centro di via Reggio Emilia fino a maggio e giugno. A fargli eco, il sovrintendente ai Beni e alle attività culturali, Umberto Broccoli, lasciato solo questa mattina dal sindaco Gianni Alemanno e dal nuovo assessore alla Cultura, Dino Gasperini, entrambi impegnati nelle commemorazioni alle fosse Ardeatine. «Lavoriamo e andiamo avanti, nonostante il contesto politico sociale che ci circonda non riesca a infondere abbastanza fiducia, ma i dirigenti sono chiamati a risolvere i problemi», queste le parole del sovrintendente contro il quale si sono scagliate alcune domande dei giornalisti in merito al bilancio da approvare a favore del museo Macro. «La richiesta è quella degli anni passati – ha risposto Broccoli – all’incirca 2 milioni di euro, aspettiamo di vedere la risposta».
di Camilla Mozzetti
riprese e montaggio Francesco Talarico
Ma veniamo alle nuove esposizioni a cui il museo di Barbero ha dato il benvenuto. Si parte da Macro 2% con le installazioni di Arthur Duff e Nathalie Junod Ponsard, due diverse installazioni che, parafrasando le parole della curatrice Costanza Paissan, giocano con l’architettura superandone però i limiti. Due installazioni d’arte pubblica visibili dall’ascensore del museo e dalla scala che accompagna l’uscita della nuova ala affacciata su via Nizza. Duff prende in prestito il celebre film di Alfred Hitchcock Nodo alla gola e progetta un’opera al neon di colore rosso fuoco che collega i diversi livelli del museo unendo parcheggio, foyer, primo piano e la grande terrazza del centro. “L’azione della storia è continua; non ci sono scarti temporali di alcun tipo”, questo il messaggio dell’installazione. Dal canto suo la Junod Ponsard elabora un orizzonte galleggiante fatto di luci orizzontali come tante linee parallele volte all’infinito e destinate a non incontrarsi mai, che giocano con il colore e con la variazione di luce e della quale l’artista ha spiegato così il significato: «Il titolo è orizzonti galleggianti, una linea che cambia in ogni istante. I due colori che di volta in volta sono posti in relazione sono colori detti complementari. È un modo di destrutturare lo spazio circostante, di condurre il visitatore attraverso un luogo in continuo cambiamento».
Nella grande sala Enel, poi, la più ampia stanza espositiva del Macro prende vita un nuovo allestimento firmato da Arcangelo Sassolino con Piccolo animismo, un’installazione fatta di lastre in acciaio saldate tra loro che attraverso un processo ciclico di immissione e sottrazione di aria in pressione emettono un suono dal volume crescente. E poi i disegni essenziali ed emblematici di Dan Perjovschi, "The crisis is (not) over. Drawings and dioramas", che ricostruiscono alcune delle situazioni politico sociali con le quali facciamo i conti da tempo, oscillando tra dissacrazione e provocazione. E infine le spezie del brasiliano Ernesto Neto, nell’opera "While nothing happens". Pepe nero, chiodi di garofano, zenzero e cumino raccolte in garze circolari e sospese da terra capaci di mescolare materia e spazio.
Altra mostra da non perdere, ospitata dal Macro fino al prossimo 15 maggio, è la doppia personale di Beatrice Pediconi e Roberto De Polis, "No trace". Grandi fotografie che indagano la fragilità e la precarietà dei soggetti ritratti. Le figure fotografate, in un gioco di sfumature e contrasti, trovano una loro collocazione nello spazio solo nella misura in cui si perdono formalmente. Infine nel cortile che affaccia su via Reggio Emilia irrompono altre fotografie, quelle di Howard Schatz in "New York shots", un progetto visivo dedicato ai protagonisti del mondo della boxe e che unisce, a detta di Barbero, fisicità e arte celebrando non il gigantismo dell’azione e dello sforzo fisico ma la nobiltà di uno sport come appunto la boxe.
Info: www.macro.roma.museum.Arcangelo Sassolino Piccolo animismo 2011