Psichiatra, psicoterapeuta e docente universitario alla facoltà di medicina di Brescia, autore di numerosi saggi, Fausto Manara fa il suo esordio nel mondo dell’arte con la personale Disinforma – un nucleo di trenta scatti inediti – in mostra alla galleria bresciana Agnellini arte moderna fino al 9 aprile.
«In ogni lavoro che propongo, se da un lato c’è la metafora della disinformazione, dall’altro ci sono molti scorci della mia professione di psichiatra, ma soprattutto tanti spicchi di me stesso» ammette Manara, il cui iter espressivo nasce dalla certezza che, una delle insidie a cui è esposto l’uomo, è rappresentata dal tentativo di manipolazione del pensiero da parte di un’informazione fuorviante che lo persuade con l’obiettivo di ottenerne il benestare. Così l’informazione disinforma (da qui il tiolo della personale), minacciando la libertà e il grado di giudizio umano.
«Ognuna delle fotografie in esposizione raggiunge una realtà che la normalità nascondeva dietro l’evidenza dell’apparenza, ma che la deformazione del messaggio tramite il computer ha rivelato come forma astratta e immateriale, immagine enigmatica di una realtà – quella creata da Manara – che ha il potere di trasmettere un’informazione magnificata dall’immaginario», spiega nel testo di accompagnamento la curatrice Dominique Stella. In mostra si ammirano delle opere realizzate attraverso un ampio ricorso all’elaborazione digitale: lavorando ai suoi scatti con il computer, l’artista li modifica fino a fare unicamente scorgere, attraverso un colore oppure un frammento, il soggetto originale. «Quella di Manara è una “meta-fotografia” che viaggia tra sogno e realtà, un trampolino per l’immaginario. Si assiste così a un’evidente modifica del processo creativo che induce a una vera e propria “disinformazione” dell’azione artistica», conclude la curatrice.