«Rappresentare i momenti di scambio e di innovazione vissuti da una componente fondamentale dell’arte visiva nel cuore dell’arte stessa, Venezia, cercando di riportarli e spiegarli dalla parte degli artisti veneziani e friulani che contribuirono a fare grandi le Biennali». Così Giovanni Granzotto spiega le motivazioni che sono alla base della rassegna Percorsi tra le Biennali 1948-1968. La pittura nuova in Friuli e a Venezia alla galleria d’arte moderna e contemporanea di Pordenone Armando Pizzinato fino al 12 giugno.
In aderenza con la 54esima Biennale di Venezia – dal 4 giugno al 27 novembre ai Giardini e all’Arsenale, nonché in vari luoghi della città – la mostra curata da Granzotto, con la collaborazione di Gilberto Ganzer, abbraccia due date emblematiche sia per la storia del nostro paese sia per l’arte stessa: la Biennale del ‘48, all’indomani del più grande conflitto del Novecento, segnò l’approdo in laguna e in Europa della nuova America; venti anno dopo, la Biennale subì il clima di contestazione che prese il via da Parigi per poi dilagare in tutto il vecchio continente.
La rassegna, che pone sotto la lente d’ingrandimento i pittori friulani e veneziani che aderirono a queste esposizioni, presenta al pubblico centottanta opere dei numerosi maestri delle due Biennali: da Afro a Edmondo Bacci, da Mario Deluigi a Virgilio Guidi (l’unico artista presente nato nel diciannovesimo secolo), da Riccardo Licata a Gino Morandis, Anton Zoran Music, Armando Pizzinato, Bruno Saetti, Giuseppe Santomaso, Emilio Vedova e Giuseppe Zigaina, Giorgio Celiberti, Luciano Gaspari, Alberto Gianquinto, Tancredi e Vinicio Vianello, Anzil, Saverio Barbaro, Ferruccio Bortolussi. E ancora, Renato Borsato, Carlo Ciussi, Federico De Rocco, Giuseppe Gambino, Toni Fulgenzi, Bruna Gasparini, Carlo Hollesch, Leone Minassian, Mirko, Giorgio Dario Paolucci, Fred Pittino, Saverio Rampin. Info: www.artemodernapordenone.it.