Dieci artisti cosmopoliti, provenienti dall’arte urbana e accomunati da simili metamorfosi fantastiche interiori, mostrano dipinti e illustrazioni, un inno al surrealismo pop: Blanquet, Showchiken, El Gato Chimney, Simone El Rana, Massimo Giacon, Massimo Gurnari, Interesni Kazki, Santy Krudality e Sandra Virlinzi. Stazionando in binari differenti, gli artisti si muovono dalla "street art" al mondo dei tatuaggi, dall’iconografia religiosa di orientamento cattolico alla tradizione allegorica, dall’arte popolare al fumetto.
Simboli, miti e stilemi si fondono per ricordare icone note e fasi storiche. L’evento intitolato "Twenty century mirabilia" racconta storie immaginarie, capaci di entrare nel profondo dell’inconscio per svelarne i misteri. Blanquet, servendosi di un macabro sarcasmo, comunica con lo spettatore dal suo mondo favoloso e grottesco. El Gato Chimney porta in scena i suoi lavori complici della "street art" dalla quale è partito. In lui conoscenze folkloristiche si armonizzano a quelle antropologiche e storiche, anche se il piano dal quale comunica è sicuramente metafisico e onirico. El Gato Chimmey, curatore oltre che artista della mostra, racconta le origini del suo linguaggio artistico: «Tutto nasce dalla strada quando nel 1996 cominciai a frequentare la scena hip hop milanese e per la prima volta fui consapevole di cosa erano e cosa rappresentavano quei nomi che vedevo dipinti sui muri della mia città. Da lì è stata un’escalation, con il tempo ho cominciato ad imparare cosa voleva dire dipingere in strada, di come per fare questo fosse importante studiare, conoscere e assorbire per rigettare fuori il proprio io sotto forma di stile personale, di come sia fondamentale l’evoluzione stilistica e intellettuale e l’importanza di saper comunicare emozioni».
In Simone El Rana tecnica e istinto si armonizzano ricalcando gli scenari classici del tatuaggio, come cuori, teschi e icone religiose. In Massimo Gurnari, immagini vintage si mescolano a elementi del "tattoo" classico e a quelli risuonanti dall’universo della grafica. Santy Crudality si cimenta in serigrafia, pittura, affissione e stampa incisoria. Sandra Virlinzi sperimenta oggetti di uso quotidiano, animazioni, stampi su tessuti, ceramiche. Massimo Giacon, fumettista e illustratore, racconta storie in forma visiva. Giacon racconta: «Io sono nato come autore di fumetti, sia come disegnatore che come scrittore (anche se spesso collaboro con scrittori, dal mio storico partner Mimì Colucci a Tiziano Scarpa), per cui nel mio lavoro artistico la componente narrativa è molto forte, il che non vuol dire che trasferisco le pagine a fumetti nel mondo delle gallerie, (il contesto è ovviamente diverso), ma che cerco di raccontare delle storie, anche se con modalità differenti».
Fino al 31 marzo
Avant garden, via Giovanni Cadolin 29, Milano
Info: 3403513709; www.avantgardengallery.com