Deineka tra propaganda e poesia

Un russo a Roma. Ma non uno qualsiasi: il maggior pittore del realismo sovietico per la prima grande monografica fuori dai confini nazionali. È Aleksander Deineka (Kursk 1899-Mosca 1969), autore tra l’altro degli splendidi mosaici della stazione Majakovskaja della metro di Mosca le cui diapositive campeggiano all’ingresso della mostra a lui dedicata a palazzo delle Esposizioni, a cura di Elena Voronovic, Irina Vakar e Matteo Lafranconi.

Tenuto a battesimo lo scorso 16 febbraio dal premier italiano Berlusconi e da quello russo Medvedev, come primo appuntamento dell’anno dello scambio culturale tra i due paesi, l’evento porta in Italia circa 80 opere provenienti dalla galleria statale Tret’jakov di Mosca, dal museo statale russo di San Pietroburgo e dalla pinacoteca statale Aleksandr deineka di Kursk. 

Il percorso abbraccia l’intera produzione dell’artista, dagli anni Venti ai Sessanta e tutti i temi da lui trattati: la fabbrica, lo sport, l’aviazione, le nature morte, la guerra. Una panoramica esaustiva su uno dei pittori più rappresentativi di un’epoca. Una produzione, certamente propagandistica, volta a celebrare le speranze e l’ideologia del nascente stato sovietico, ma che l’autore è sempre riuscito a rendere con tocchi personalissimi. Figure monumentali, uomini e donne felici e prestanti, in un nuovo paese che si affaccia al mondo con orgoglio e fierezza. 

Corpi sani, forgiati dallo sport. Visi sicuri, quelli di lavoratori e soldati in un affresco suggestivo che racconta la storia della modernità.

Un artista di stato ma capace comunque creare immagini poetiche ed emozionanti. Tra queste Madre del 1932, un olio su tela dalla tecnica non magistrale ma intenso e commovente. Interessanti i manifesti, impressionanti i disegni su china, testimonianza di un talento rigoroso nel segno e nel rispetto delle proporzioni. Deineka fotografa il suo popolo, secondo i dettami dello stato socialista, ma non si allinea pedissequamente. Nei dipinti ispirati dal secondo conflitto mondiale, la grande guerra patriottica – così i russi la definiscono – ha i toni drammatici di una tragedia senza vincitori ne vinti.
 
Fino al primo maggio, palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194, Roma
Info: 0639967500; www.palazzoesposizioni.it

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