“When in Rome, do as the Romans do”. Così recita un eloquente modo di dire anglosassone per spronare il visitatore ad adattarsi ai costumi sociali quando si visita un paese straniero. Allo stesso modo “When in Rome”, la mostra che si terrà dal 20 aprile al 21 maggio a Los Angeles, vuole presentare per la prima volta in una collettiva il lavoro volutamente disomogeneo di alcuni dei più interessanti artisti legati alla città di Roma. Un nutrito gruppo di giovani talenti nati o cresciuti tra i confini elastici del territorio capitolino, espone i propri lavori in tre differenti sedi (tra cui l’istituto italiano di cultura) dell’assolata e trafficata città californiana, con il dichiarato intento di colloquiare attivamente con il territorio che li accoglie oltre naturalmente a quello di far conoscere le peculiarità della creatività capitolina dall’altra parte dell’oceano. La trasferta è promossa e organizzata dalla fondazione Depart, neonata associazione a sostegno e promozione delle attività artistiche, ma che vanta già al suo attivo la seguita esposizione New York minute 60 artisti della scena newyorkese, ospitata con successo al Macro Testaccio nel 2009.
Pierpaolo Barzan, presidente della fondazione il cui acronimo sta per discussione, esibizione e produzione di arte, ha illustrato nel candido cortile d’inverno di Fandango Incontro le linee guida dell’evento sottolineando «che il progetto è nato dalla convinzione che la contemporaneità sia uno specchio vivo e veritiero dello stato di salute di un paese. La volontà dell’associazione è quella di creare delle produttive connessioni tra le realtà culturali italiane e quelle delle altre nazioni come gli Stati Uniti e la Cina». Artisti giovani che si esprimono attraverso differenti media e che dialogano con un gruppo di autori di generazioni precedenti, già storicizzati ma non per questo meno attuali, come Gino De Dominicis, Alighiero Boetti e Fabio Mauri. Ecco allora, per chi avrà la fortuna di essere a Los Angeles ad aprile e maggio, la possibilità di vedere le installazioni di Elisabetta Benassi e i video di Carola Bonfilo, le sculture di Matteo Nasini e i disegni di Marco Raparelli, le creazioni di Pietro Ruffo e i plastici di Stanislao Di Giugno, inseriti in contesti poco istituzionali ma «volutamente ricreati per l’occasione, in una città in cui l’artificio spesso prende il sopravvento sul reale» come ha puntualizzato Luca Lo Pinto, curatore della collettiva in collaborazione con Valerio Mannucci. «L’allestimento è stato guidato dalla voglia di dare vita a performance estemporanee – prosegue Lo Pinto – assimilabili ad un’opera teatrale. Inoltre la mostra più che sugli artisti è stata pensata sui lavori che insieme potessero funzionare al meglio in un contesto specifico».
Luigi Ontani, tra i sei ”padrini” in scena, rappresenterà una nuova performance ideata per l’occasione dal titolo AmenHammerArmeno, in collaborazione con l’Hammer museum che ospita parte della collettiva. Una processione in musica, guidata dall’artista di Vergato che ancora una volta si rende soggetto dei suoi stessi lavori, che si conclude con un “tableau vivant” composto da 13 elementi. Una rappresentazione altamente performativa, in piena sintonia quindi con l’approccio curatoriale voluto dagli organizzatori. A chiudere la conferenza di presentazione, il presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti che ha sposato con entusiasmo le ragioni della fondazione Depart. «La cultura non deve essere un costo, ma un investimento per il nostro paese e il suo rilancio. La sfida più interessante e stimolante di questo progetto è quella di realizzare una fotografia di una generazione di artisti, della sua complessità e della vita quotidiana della nostra metropoli». Un impegno concreto per valorizzare la creatività e il talento del territorio che la provincia ha inoltre concretizzato con la creazione del sito www.romaprovinciacreativa.it.
"When in Rome"
dal 20 aprile al 21 maggio, Los Angeles
Info: www.departfondation.org