«Concentrandoci sulle figure chiave delle Sirene abbiamo tracciato un filo conduttore attraverso i luoghi e il tempo cercando di inquadrare il mito letterario nella verità fotografica. Esse sono parte integrante dell’orizzonte ulissiaco, rappresentano il bagliore affascinante e sinistro della poesia, del sapere, della morte »: questa una nota di Gabriele Giugni, nato a Roma nel 1980 e già finalista del Premio Terna 2008, in occasione della sua mostra fotografica “Ulysses syndrome” presentata al Madre di Napoli e che ora è ospitata al museo di Roma in Trastevere.
L’artista ha seguito il percorso di Ulisse nel Mediterraneo e lo ha fatto rivivere attraverso delle moderne sirene. Con scatti subacquei si sono presentate davanti al suo obiettivo le nuove donne con la coda di pesce che hanno incarnato i sentimenti di un modello che è sempre stato Ulisse e che ancora vive dentro e intorno a noi attraverso le avventure di uomini che a tutt’oggi solcano il Mediterraneo. Il mistero delle sirene viene svelato facendo riferimento a quella eroica resistenza che Ulisse fece al loro inquietante e ammaliante canto. Le dimensioni delle opere sono due, una serie fotografica è più grande e lascia libertà ai movimenti delle sirene, l’altra è più piccola e incita alla riflessione sull’essenza dell’essere umano. Ogni opera è contornata da una cornice di metallo invecchiato per una volontà di mimesi con il reperto archeologico e è retroilluminata. Insieme viene presentato un campione dell’acqua raccolta in mare come a cercare di incastonare «"fotograficamente" il dna di un mare, che è stato e continua ad essere testimone di tante odissee» conclude Giugni. La mostra è sponsorizzata dal gruppo Ferrarelle. Il catalogo è edito da 24 ore Motta Cultura e contiene testi di Camilla Grimaldi, Graziella Lonardi, Paola Ugolini,Renato Miracco e Gian Maria Tosatti.
Fino 31 marzo
Museo di Roma in Trastevere
piazza Sant’Egidio 1/b, Roma
Info: 060608; www.museodiromaintrastevere.it