Il fumo è l’interesse centrale della mostra omonima a cura di Claudia Colasanti al Centro Luigi Di Sarro di Roma, che vede impegnati tre artisti concettuali: Pino Boresta, Cesare Pietroiusti e Paolo Residori. L’idea di centrare l’interesse su questo vizio è di Residori, che ha riflettuto sulla schiavitù quotidiana legata alla sigaretta, mentre rimane traccia della sua nocività nel mozzicone. Si parla di una consuetudine che mina la salute anche se chi la possiede non ne riesce a fare a meno.
Nato a Roma nel 1953, Residori è legato al mondo della grafica editoriale. La sua pittura, pur essendo astratta, deriva e si riferisce alla realtà. Nuovo il suo interesse per la tridimensionalità, così la sigaretta diventa una grande installazione affiancata dalle fotografie. Tutto il suo percorso personale in mostra è guidato dalla visione della “cicca” come male sociale Pino Boresta, invece, è un non fumatore. Nato nel 1962 a Roma dove vive, lascia tracce di sé per le strade incitando alla ricerca di identità. E così si appella all’identità del fumatore facendosi consegnare durante la mostra l’ultimo mozzicone fumato e rilasciando un certificato firmato con la scritta: "Solo per fumatori, questa non è la mia ultima sigaretta".
Infine Cesare Pietroiusti, sempre romano, nato nel 1955, svolge una ricerca sull’ossessione nella quotidianità. Ultimamente si è rivolto alla sfera economica interrogandosi sul carattere dello scambio e andando ad intaccare i sistemi di scambio commerciali anche regalando disegni pezzi unici e firmati. Proprio una serie di disegni viene esposta in questa esposizione. Sono carte che variano dal grigio al marrone scuro e i cui proventi verranno devoluti all’associazione Alzheimer di Roma.
Fino al 5 marzo
Centro Luigi Di Sarro
via Paolo Emilio 28, Roma
Info: 063243513; www.centroluigidisarro.it