Il Futurismo in Cina

Le sculture di Mino Rosso, Thayhat e Bertelli, le aerofotografie di Masoero e le fotografie di Castagneri, Guarnieri, Caminada e Alfieri, i manifesti pubblicitari di Depero, Mastroianni, Carboni, Ratalanga, Di Lazzaro, Marinetti e Djulgheroff e ancora i progetti di arredamento di Djulgheroff, le parolibere di Depero e Rognoni; i disegni di Antonio Sant’Elia, progetti della città nuova, l’editoria futurista dal rarissimo libro di Bot “la flora futurista“ e l’Anguria lirica di Tullio d’Albissola. E non termina qui.

La mostra A+b+c/f=Futurismo, curata da Sabrina Raffaghello, rimarrà in corso fino al 6 marzo al Guangdong museum of art di Canton. Interessante il percorso che dall’Italia ha portato la mostra in Cina. Precedentemente esposta ad Alessandria nella sede di palazzo del Monferrato, la mostra ha riscontrato un notevole successo di pubblico e di critica. Successivamente, il catalogo dell’evento è stato visionato da Riccardo Sessa, ambasciatore italiano in Cina, e da Barbara Alighiero, direttrice dell’istituto di cultura italiana di Pechino. Avendo compreso il potenziale dell’evento, Sessa e Alighiero hanno deciso di portare la mostra in Cina nell’anno 2010. Si è così attivato tutto l’iter burocratico e diplomatico che ha consentito, nel maggio scorso, di siglare un accordo culturale fra Sabrina Raffaghello e il direttore del Namoc (National art museum of China) Fan ‘Dian.

La mostra è fondamentale per capire da vicino la corrente artistica del Futurismo, importante sia a livello storico dell’arte moderna occidentale sia come riflessione del rapporto tra creazione artistica e sviluppo sociale. Il Futurismo ha rappresentato una vera sfida contro la tradizione e molti studiosi, non solo dell’arte, utilizzano questa corrente come raffigurazione di ogni pensiero antistorico. Concetto base del Futurismo è stato ricreare, tramite dettami tecnici ben precisi, nuovi valori. Sostanzialmente i futuristi ritenevano che le macchine possedessero il potere enorme di superare le costrizioni storiche e così la possibilità di riorganizzare il territorio culturale dell’Europa. Il Futurismo si pone, infatti, al fianco della rivoluzione tecnologica del ‘900, dove si esaltava il progresso e si bandivano le vecchie ideologie.

Fino al 6 marzo
Canton, Guangdong museum of art
Info: http://www.gdmoa.org/en_zhanting/