Il giallo trova casa

La sensazione è diventata una certezza, il sospetto una prova: il giallo è cambiato. Se, infatti, in passato il termine, nato dalla collana della Mondadori creata nel 1929, ha identificato per decenni un genere preciso, oggi il giallo non può più essere racchiuso in una unica definizione, tante sono le sfumature, i "colori" che lo hanno contaminato, e i generi con cui si è intrecciato.

Dopo l’orda dei serial killer degli anni Novanta, che avevano fatto impallidire con le loro cruente gesta gli assassini un pò naiv assicurati alla giustizia da Miss Marple, Poirot e colleghi; dopo gli esperti in camice bianco e microscopio, anatomopatologi stile Kay Scarpetta-Patricia Cornwell, irriducibili del Dna e delle ricerche scientifiche marchio Ris e Csi che sembravano aver mandato in soffitta l’indagine tradizionale alla Maigret; dopo la lettura "letteraria" dei fatti di cronaca che partendo da classici come A sangue freddo di Truman Capote è andata via via trasformandosi nel tempo, fino a toccare l’inchiesta giornalistica tout court, dove la storia gialla si fonde con la nera dei quotidiani; dopo il racconto di delitti veri come fossero gialli – si pensi alla trasmissione tv Blu Notte di Carlo Lucarelli, ma anche ai romanzi di Anne Rule e di Carrére – oggi il panorama di storie gialle si è fatto così variegato e colorato da non poter più rientrare in un sola categoria.

Ieri a gravitare intorno alle indagini di Maigret e Rex Stout, ai romanzi di Agatha Christie c’erano giusto i polizieschi, l’"hard boiled" e il noir, oggi si sono via via aggiunti il "true crime", il giallo sociale, quello storico, di denuncia, di inchiesta, psicologico, la docufiction, il giallo a fumetti, come infinite diramazioni che ne generano continuamente di nuove. Una ramificazione, questa, una contaminazione di generi e linguaggi che se da un lato ha arricchito il giallo, facendolo crescere e dandogli definitivamente la patente di letteratura, dall’altro lo ha in parte snaturato, facendo sbiadire quel forte e brillante colore paglierino che dalle copertine Mondadori si era allargato a macchia d’olio fino a identificare un vero e proprio genere, con tanto di regole maestri.

Ma oggi: in una libreria divisa per generi, dove si potrebbe, o si dovrebbe posizionare per esempio l’ultimo libro di James Ellroy? O Romanzo criminale di Gianclarlo De Cataldo? E più in generale: che ne è stato del giallo classico? Esiste ancora? E soprattutto com’è il giallo oggi? E dove sta andando? È quello che cercherà di rispondere il Festival del giallo e del noir di Rieti che ospiterà autori, editori, studiosi e storici. Lo stesso titolo dell’appuntamento A.a.a. giallo cercasi vuole esprimere l’idea di un percorso attraverso nuovi stilemi, contaminazioni, revival, scenari, investigatori e assassini di ieri e di oggi, in un’analisi che prosegue e allarga il discorso iniziato nella prima edizione del festival dal titolo Chi ha ucciso Maigret?, tenutasi nel 2008, «per capire – come afferma il direttore artistico del festival Lorenzo Viganò – se il tempo e l’attualità, dopo aver trasformato il modo di indagare e risolvere i misteri, sta oggi mettendo a rischio il genere giallo nel suo complesso, o se invece c’è chi, in forme nuove, lo sta difendendo, rispolverando, attualizzando. Proiettandolo nel futuro».

Ed è così che il centro d’Italia vestirà i colori del giallo e del nero, simboli cromatici ormai consacrati ad ambasciatori di un determinato stile letterario. A confrontarsi, in alcuni dei luoghi più affascinanti della città laziale, personaggi come Carlo Lucarelli, Piero Colaprico, Andrea Fazioli o Marco Malvaldi. Prenderanno parte alla manifestazione, oltre gli autori già citati, anche l’autore di fumetti Tito Faraci, il traduttore, saggista e storico del giallo Carlo Oliva, l’editore Marco Polillo e gli scrittori Gioacchino Criaco ed Enrico Pandiani che, proprio in occasione del festival di Rieti, anticiperà l’uscita del suo ultimo lavoro. Ad impreziosire, poi, il ricco programma, che vedrà alternarsi conferenze, dibattiti e workshop, anche due spettacoli teatrali. Michele Placido, noto e famoso attore nonché regista, leggerà L’uomo dal fiore in bocca di Luigi Pirandello, mentre l’associazione romana Avvocati alla ribalta porterà in scena il Processo Bebawi: uno dei tanti casi passati alla cronaca come misteri irrisolti nella nostra storia comune. In calendario anche un concorso aperto al pubblico che premierà il miglior incipit di un racconto Giallo. Non finisce qui. Il festival si avvale, infatti, anche di un’ampia collettiva alla Libreria Moderna di giovani artisti contemporanei tra cui Valentina Crivelli e Arianna Bonamore che indagheranno nelle loro opere il tema del giallo e del noir.

Sabato 5 e domenica 6 febbraio, varie sedi, Rieti