Le storie di Bocchini

Alla galleria L’affiche si è aperta l’esibizione di Francesco Bocchini (Cesena, 1969), intitolata La storia naturale. Quinta mostra dedicata all’artista nel corso di dieci anni, che si solennizza con la realizzazione di un libro d’artista, lungo all’incirca quattro metri, completamente ideato e disegnato dall’autore. Le opere in mostra sono prevalentemente istallazioni, vetrinette dove s’intravede la meccanicità del mondo contemporaneo: insetti tridimensionali posti su una parete; fiori in lamiera di ferro dipinta a olio, disposti ordinatamente dietro a vetri spenti, ovattati; sculture che riportano a figure animali.

Come scrive Roberta Bertozzi sul suo testo critico: «Fascinazione e repulsione, mimesi e distacco: se dovessi rintracciare degli archetipi dell’operazione di Francesco Bocchini farei i nomi di Munari e Tinguely. Da una parte le macchine inutili di Bruno Munari, la loro leggerezza atomistica e combinatoria; dall’altra, la gravità metallurgica, opprimente e satura dei macchinari di Jean Tinguely». E continua scrivendo: «Leggerezza e gravità, ludica grazia e tragica zavorra, polverizzazione del senso e sua occlusione: due poli che qui sono mirabilmente coniugati, tranne che per una diversità fondamentale. Perché il soggetto del lavoro di Bocchini è risolutamente, e di necessità, decentrato: non si appunta sull’aspetto materiale e costitutivo della macchina, sulla sua fisica presenza, ma sul processo che essa configura, sulle conseguenze antropologiche che la tecnicizzazione della natura, anzi, la naturalizzazione della tecnica ha innescato».

Fra le più importanti personali dell’artista, quella del 1996 Partito preso alla Galleria nazionale d’arte moderna e quella del 2009 Un braccio ruminante alla galleria Il segno di Roma,.

Fino al 28 gennaio
Galleria L’affiche, via dell’unione 6, Milano
Info: 02 804978; www.affiche.it