Percorsi dalla memoria

Ventuno artisti per construire un percorso emozionale fatto di memoria, confronto sociale e speranza di pace. Puntando a ricordare lo sterminio compiuto dalla Germania nazista e i milioni di volti schiacciati dalla scentifica organizzazione dei campi di sterminio. Questo il cuore di “Acthung! Achtung!”, la mostra organizzata dalla Glocal project consulting e curata da Micol Di Veroli e Barbara Collevecchio che apre all’ex Gil di Roma (già sede della Gioventù italiana del Littorio).

Sei milioni di ebrei. A questo impressionante numero devono aggiungersi disabili, omosessuali, soldati sovietici, oppositori politici, rom e altre vittime innocenti. Numeri che descrivono storie e sentimenti. Olocausto e genocidio sono simboli dell’odio che potrebbero manifestarsi anche nella nostra pacifica realtà contemporanea. Per far sì che tutto questo non accada di nuovo, la repubblica italiana riconosce il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, come Giorno della memoria, al fine di ricordare la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico e di tutte le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo. L’esposizione all’ex Gil di Luigi Moretti, una delle più importanti opere architettoniche moderne della capitale, si chiuderà proprio il 27 gennaio.

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"Achtung! Achtung!" permette dunque al pubblico di ammirare le opere di artisti nazionali e internazionali fra cui Franko B, Pietro Ruffo, Michelangelo Pistoletto, Matteo Basilè e Silvia Giambrone ed ha anche una variante didattica poichè è strutturata come una sorta di percorso che parte proprio dai volti delle donne segnate dalle ferite di Basilè e il filo spinato della Giambrone fino ad arrivare agli uomini di Stefania Fabrizi, la bandiera della pace di Pistoletto e ai paesaggi israeliani di Ruffo. Dall’alienazione, prigionia e odio razziale all’apertura verso la speranza di pace e la promessa di un mondo migliore, il tutto mediante la forza universale dell’arte.

Fino al 27 gennaio
Ex Gil, largo Ascianghi, 5, Roma