I desideri della Scarsella

Gli inizi d’autunno alla Barbara Frigerio gallery si trascorrono in quel bramante e malinconico stato esistenziale che caratterizza la stagione, mentre le foglie arrossiscono e cadono, sovente, insieme alla pioggia che come ruscello smuove sogni e pensieri; è tempo di “Desire: a life sentence” di Claudia Scarsella (Viterbo, 1979), è tempo di desiderare anche se a volte fa soffrire. Come afferma Kojève, lettore di Hegel, il desiderio evoca un vuoto: “Essendo la presenza dell’assenza di una realtà… il desiderio è rappresentato come una lacuna o un buco nello spazio, un vuoto, un nulla”.

Il desiderio, però, è anche ciò che mantiene l’uomo in divenire, che rende l’azione del vivere una realtà. Infatti esistere significa "non essere quel che è (…) ed essere quel che non è”. Non è possibile trovare un’equivalenza tra il desiderio e una cosa poiché si manifesta la presenza della negatività. In Claudia Scarsella è desiderio d’amore, di sesso, desiderio come un doppio che si capovolge, senza mai diventare un uno, come occhi che si guardano nell’attesa di quella conquista personale, completamente umana, che si chiama riconoscimento.

Attraverso l’uso dell’arte digitale, l’artista elabora collage, specchi dei desideri individuali, di privati invasamenti, aiutandosi con materiali raccolti nel corso degli anni: da fotografie scattate nei musei dell’Eros del mondo a "sex toy", da materiali trovati nei mercatini delle pulci a varie tipologie d’immagini, provenienti da cataloghi, riviste, stampe e così via. Dopo aver esposto in varie collettive, da Barcellona a Berlino, alla Barbara Frigerio contemporary art Claudia Scarsella presenta la sua prima personale.

Fino al 27 novembre
Barbara Frigerio contemporary art
via Fatebenefratelli 13
Info: 0236593924; www.barbarafrigeriogallery.it