Nel 2004 il comune di Reggio Emilia commissionò ad alcuni fotografi del territorio un lavoro di ampio respiro che sviluppasse il tema della Memoria. Sei anni dopo Bruno Cattani viene ospitato dal comune di Castel Novo ne’ Monti a palazzo Ducale con una raccolta di 90 fotografie che indagano appunto il suddetto tema.
Abusata, riutilizzata, invigorita, storicizzata, la Memoria diventa ormai un nome proprio dietro cui, già a partire dai primi anni del secolo scorso, pittori, scrittore e in seguito fotografi hanno costruito aloni di ricordi immortalando le distanze che colmano il presente della vista dal passato dei sentimenti.
La mostra espone paesaggi sbiaditi, immersi in una coltre prospettica remota, aiutata dalla sfocatura laterale di colori opachi. Luoghi solitari e quotidiani si palesano all’obiettivo immortalati nel tempo di tutti i giorni, dove una cornice evidenzia ne evidenzia la portata malinconica. Tratti dalle serie Officine reggiane e Luoghi della follia, le fotografie di Cattani vorrebbero toccare la memoria collettiva di tutti coloro che si lasciano affascinare dalla ricerca poetica dei suoi scatti. Influssi del compaesano Luigi Ghirri si lasciano percepire dai territori solitari dove l’uomo se non c’è, è sicuramente passato di lì: «Ricercare e fotografare questi luoghi significa recuperarli dal passato salvandoli dall’oblio». Racconta Cattani, riferendosi ai luoghi di tutti in cui la memoria diventa bagaglio della vita del singolo.
A concludere la mostra una sezione di 30 fotografie ospitata all’interno del Foyer del teatro Bismantova è dedicata alla tematica dell’eros, ricollegandosi a quella della memoria. Cattani con queste immagini immortala il corpo confrontandosi con la statuaria classica sino a quella moderna. Frammenti e muscolature marmoree emergono dall’ombra, immerse anch’esse in un alone di storica malinconia.
Fino al 31 agosto
Castelnovo ne’ Monti (Re)
palazzo Ducale, via Roma 12
teatro Bismantova, Foyer, via Roma 75
Dal primo al 26 settembre
al Foyer del teatro Bismantova