Una nuova istallazione per la Tate Britain di Londra è firmata Fiona Banner. Grazie al sostegno di Sotheby’s, sta per essere presentato un nuovo lavoro, creato appositamente per la galleria del neoclassico. Tra gli artisti che l’avevano preceduta in questo ruolo, si ricordano gli interventi di Eva Rothschild (2009), Martin Creed (2008), Mark Wallinger (2007), Michael Landy (2004), Anya Gallaccio (2002) e Mona Hatoum (2000); dalla mega scultura della Banner però, ci aspetta qualcosa di più emozionale, legato alle descrizioni indirette dei rapporti sociali.
Fiona Banner ha lavorato fino a oggi con quasi tutti i media, in particolare con performance, film, disegno e pittura, con le sue grandi istallazioni di parole, il suo lavoro assume un aspetto differente, diviene specchio in grado di riflettere la vita privata nella sfera pubblica. Da sempre nota per i suoi “paesaggi di parole”, descrizioni redatte con le proprie parole, di lungometraggi, film di guerra e persino film pornografici, automaticamente privati di ciò che è spesso brutale o spaventoso sullo schermo. La Banner ha affrontato di recente il nudo, trascrivendo in parole le sue osservazioni sul corpo candido di una modella.
Per "Mirror" (2007), la Banner ha fatto un ritratto scritto dell’attrice Samantha Morton, "Striptease in parole", dopo averla fatta posare nuda nel suo studio. Con analoghe descrizioni, è stata narrata l’estetica delle associazioni di aerei militari. Le ultime parole di Fiona Banner prima di inziare l’intraprendente lavoro presso la Tate sono state: «Non vedo l’ora di lavorare all’interno dei pilastri fallici di questo spazio straordinario e grandioso». Judith Nesbitt, "chief curator", Tate Britain, ha invece dichiaratoo: «Fiona Banner, opere seducenti e inquietanti».
Fino al 3 gennaio 2011.
Tate Britain, London,
Info: 004402078878888; www.tate.org.uk/britain/.