Una serata di gran galà, tra arte e eclettica mondanità, organizzata all’nterno della galleria Campari per ospitare la prima edizione del premio Art gallery tra fotografi, artisti, giornalisti e personaggi stravaganti: Michelangelo Tagliaferri, fondatore dell’Accademia di comunicazione, Lia Luzzatto, consulente, Paola Baravalle, Patrizia Rossi e molti altri.
Con l’opera intitolata Inferno Lucas Racasse (1969, Bruxelles) è stato eletto vincitore. Questo lavoro raffigura un incontro di box all’interno di un Fight club, nel quale possono entrare solo coloro che hanno commesso un omicidio. È un club d’élite dove si combatte un match all’ultimo sangue. Osservando tra il pubblico, si riconoscono personaggi storici, come Napoleone e Stalin mentre proprio Adolf Hitler arbitra la contesa. In questo quadro si possono comprendere le tematiche che hanno spinto Racasse a creare servendosi di una semantica artistica scioccante e horror. Disegnando personaggi celebri racconta una storia irreale, anche se solo apparentemente. L’artista, riferendosi a tutte le sue opere in mostra, afferma: «Le motivazioni dei miei lavori artistici rispecchiano il mio interesse verso il mondo in azione; guardo il mondo reale attraverso un prisma e lo rappresento. C’è un po’ di religione, un po’ di politica, un po’ di pornografia. Sembra finto ma in fondo è la realtà di oggi. Mi piacerebbe raccontare attraverso le mie opere ciò che vedo in metrò, in televisione. La mia passione è provare a esprimere quello che mi sciocca ogni giorno».
In questa esibizione svariate opere faranno riflettere gli osservatori, poiché attraversandole con lo sgurado, si toccheranno tanti argomenti. Racasse ha iniziato la sua carriera molto giovane, a quattordici anni. I suoi genitori erano preoccupati per il suo futuro ma poi hanno capito che i suoi disegni rappresentavano il linguaggio con cui si esprimeva. Poteva parlare sia d’amore che di violenza attraverso le sue opere.
Vi saranno spesso occasioni di incontro alla galleria Campari. Come afferma l’architetto Marzorati: «Questa è un’area di 400 metri quadri, diventerà un giardino contemplativo, capace di contenere un’oasi in questa città. Una città vorticosa, nata con l’industria e con il vivere produttivo, nata con queste caratteristiche e questo carattere, che ritrova finalmente un’oasi nella zona centrale, proprio grazie a questo intervento della Campari che ne ha fatto la sua sede».
Fino al 15 luglio
via Antonio Gramsci 161
Sesto San Giovanni, Milano
Info: 0262251; www.camparigroup.com