«Dipingo da molto tempo vedute urbane. Fin da quando ho vissuto a Roma ho dipinto la mia città. Da più di dieci anni vivo a New York, che è diventata il tema dei miei quadri. Amo però rappresentare una New York più nascosta. Una città diversa da quella turistica e famosa, ma che è il vero specchio degli Stati Uniti. In "Nude city" ho voluto anche dipingere, oltre la “città nuda”, alcune figure femminili raccontandole attraverso il loro “corpo”, quasi desiderando che questi soggetti e questi nudi potessero “respirare”, grazie a una narrazione niente affatto naturalistica, legata invece a una ispirazione e a un vero e proprio sentimento di classicità» dice Bernardo Siciliano delle sue opere presentate nello spazio espositivo della Pelanda nel quartiere Testaccio a Roma.
La città di New York, che Siciliano descrive con i suoi olii in "Nude city", è quella di tutti i giorni senza concessioni alle abitudini dei turisti e dello shopping. Protagonista la luce, a volte fredda a volte calda, e un taglio fotografico che inquadra le vedute dall’alto. Il taglio fotografico è utilizzato anche per la caratterizzazione dei nudi. La tecnica pittorica impiegata per rappresentare le donne, spogliate dei propri abiti, è figlia dell’iperrealismo, mentre nei paesaggi cittadini l’uso dell’olio è più mosso e materico. I nudi e le vedute sono due facce della stessa medaglia, ci introducono alla metropoli americana descrivendone il dentro e il fuori con un attraversamento temporale dei “fatti” che conduce alla riflessione.
Bernardo Siciliano nasce a Roma nel 1969. Oltre alle diverse mostre avvenute a partire dal 1986, partecipa nel 1993 alla collettiva Giovani artisti IV a palazzo delle Esposizioni a Roma, alla Biennale di Venezia del 2003 e nel 2005 espone in una personale a palazzo della Ragione a Milano. La mostra è a cura di Maria Ida Gaeta e Lea Mattarella che hanno curato anche il catalogo con un racconto di Alessandro Piperno, edito da Silvana Editoriale.
Fino 25 luglio
La Pelanda
piazza Orazio Giustiniani 4, Roma.
Info: 060608; www.macro.roma.museum