Il Rinascimento prende 'forma'

«Scultura è quella roba cui vai a sbattere in un museo quando fai due passi indietro per guardare meglio un quadro». Niente come una battuta riesce a sintetizzare in maniera più efficace il significato di un termine. Arthur Bloch qualche anno fa è riuscito carinamente a condensare l’atteggiamento mentale del pubblico nei confronti di una pratica artistica oramai ritenuta desueta. Eppure quanta ammirazione e fama imperitura era stata promessa ai classici ellenici.

Oggi l’arte si evolve, si trasforma e trasforma le visioni tridimensionali con l’ausilio di strumenti all’avanguardia, con nuovi materiali e forme lontane anni luce dall’ideale estetico del Rinascimento. La scultura fu, in quel periodo, un’arte all’avanguardia, capace di influenzare le altre forme artistiche. Un patrimonio da riscoprire con rinnovato stupore. Tra i pioneri fiorentini del Rinascimento ben due erano scultori (Filippo Brunelleschi e Donatello) e le loro conquiste furono fonte di ispirazione per le generazioni successive. Nel Quattrocento la pratica artistica contò grandi maestri: non solo il già citato Donatello, ma anche il grande Michelangelo e Andrea Bregno. Tre pilastri oggi a confronto nella mostra La forma del Rinascimento, inaugurata il 16 giugno e in programma fino al 5 settembre al museo nazionale di palazzo Venezia a Roma.

L’esposizione, diretta da Rossella Vodret, dal Comitato nazionale Andrea Bregno e con la collaborazione della Fabbrica di San Pietro, curata da Claudio Crescentini e Claudio Strinati, è un evento unico nel suo genere, incentrato sulla scultura del Rinascimento a Roma, uno dei linguaggi artistici ancora poco frequentati dal grande pubblico e indagato mediante l’attività dei tre più grandi artisti del periodo. Un fondamentale momento di studio dei protagonisti della scultura del Quattrocento, colti in quel particolare periodo di rinnovamento culturale, individuato nella Roma dei Papi umanisti. Culmine della mostra un prezioso altorilievo in marmo di Michelangelo mai esposto in precedenza, Eolo o Vento marino. A corollario un elegante volume (Rubbettino editore), nel quale sono raccolti venti saggi inediti dei più autorevoli studiosi nazionali e internazionali del settore.

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