Donne di terracotta

Un esercito tutto al femminile si schiera nella Corte Ducale del prestigioso castello Sforzesco di Milano. Le sembianze riecheggiano il linguaggio antico dei guerrieri in terracotta di Xian. Ma questa volta l’artista è Marian Heyerdahl ed è di origine norvegese. Una falange che milita per il mondo, dopo la prima tappa espositiva in Cina nel 2007 alla Gallery 798 di Pechino e le successive in Corea, Norvegia e Svezia, è ora giunta in Italia nel contesto di Norweek010, una settimana interamente dedicata alla Norvegia.

L’assessore alla Cultura di Milano Massimiliano Finazzer Flory ha dichiarato «con queste opere scultoree l’immagine della donna è modellata nella terracotta, una materia in apparenza fragile, ma che possiede la forza della malleabilità. Per esprimere un antico e nuovo concetto di bellezza, un gioco di forme e identità che non necessariamente provengono dalla natura, ma che nascono nell’interiorità dell’animo, per narrare con i volti e le posture i dolori della guerra, il desiderio della rinascita», e così puntualizza la curatrice della mostra, Lorella Scacco:«Ogni donna di terracotta racconta una storia che è anche una riflessione filosofica sul senso della vita. I titoli delle sculture e i loro gesti ci aiutano a comprenderne la trama mentre le diverse cromie lasciano trapelare una sottintesa simbologia: rosso per dolore, bianco per purezza, nero per lutto. Ogni volto ha una sua particolare espressione che rafforza concettualmente il significato dell’opera. Le sculture, pur utilizzando un linguaggio formale antico, rappresentano storie contemporanee».

La percezione visiva rende immediatamente la complessità e la magnificenza del lavoro; un’opera che, malgrado la sua composizione d’insieme, viene costituita gradualmente da tante entità autonome, ciascuna artisticamente completa, ma allo stesso tempo mera parte, soggettivamente indipendente, di quell’ unicum eterogeneo. Il procedimento di creazione, avvenuto in Cina, trova attenta documentazione in un video, realizzato dalla rete televisiva cinese Shaanxi. Marian Heyerdahl è la capitana, o forse la regista occulta, di un esercito di donne in missione in tutto il mondo. Marionette di terracotta, anime o più semplicemente coscienze del passato, in grado di trasmettere una riflessione globale sull’essere umano nel corso del suo viaggio terreno.

Fino al 27 giugno
Milano, Castello Sforzesco
Info: 02 88463700 www.milanocastello.it

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