Gli ultimi dipinti di Jonathan Guaitamacchi sono esposti alla galleria Giampiero Biasutti di Torino nella mostra "British black". Come nella tradizione delle sue creazioni protagonisti sono i paesaggi, ora del ciclo sudafricano “The mother city”, dei ghiacciai, delle vedute urbane, ora delle location londinesi di "Bettersea".
Fra astrazione e figurazione si gioca la sua attinenza alla realtà: estrapola particolari dei suoi soggetti, li ingrandisce fino alla perdita di riferimenti leggibili e vi gioca come fossero forme geometriche distinguibili solamente da una certa distanza. Utilizza la prospettiva nella creazione di nuove realtà. Parte da una concezione architettonica per costruire lo spazio, la profondità, la tridimensionalità e giunge al grado minimo di realizzazione utilizzando solamente il nero e il bianco, il primo sullo sfondo il secondo in superficie. Nello sfaldamento delle forme interviene anche un fattore umano, la memoria, che guida la mano dell’artista e crea visioni empatiche. Interessato al linguaggio architettonico ne cerca l’essenza, la componente metaforica. I suoi paesaggi e le sue vedute sono parte dello svolgimento di un racconto che si realizza nell’attimo in cui c’è l’epifania della creazione.
Guaitamacchi, che nasce a Londra nel 1961, è attivo a livello internazionale ed ha esposto in Europa, Cina, Sud Africa e America, ed è conosciuto anche in Italia. La sua discendenza inglese si evince dalle sue tele dove rimane il ricordo di paesaggi e vedute inglesi. In mostra circa 30 opere con cinque tele di grandi dimensioni. Dopo la galleria Giampiero Biasutti Guaitamacchi esporrà durante l’inverno nella sedi di Roma e di Milano della Galleria Russo, al Cairo e alla Biennnale di Pechino. In progetto anche un viaggio in Sud Africa per il nuovo lavoro sulle Township.
Fino al 15 luglio
galleria Giampiero Biasutti
via della Rocca 6b Torino
Info: 0118141099; www.galleriabiasutti.com