Un tempo i suoi spazi ospitavano il vecchio mercato coperto del pesce. Dal 2002 ha cambiato fisionomia diventando la galleria comunale d’arte di Monfalcone, uno tra il luoghi più promettenti per la diffusione dell’arte contemporanea in Italia. Non solo. Grazie alla direzione di Andrea Bruciati, la galleria rappresenta una fra le più interessanti aree pubbliche dedicate all’arte nel Triveneto. Guardandola da fuori sembra uscita da un cartone animato, da un fumetto: la sua struttura geometrica dal colore tenue si sposa degnamente con l’ambiente urbano circostante. Grandi vetrate permettono inoltre alle sale di ricevere una luce naturale senza il bisogno di dover ricorrere, anche in piena esposizione, agli artifici elettrici. La sua architettura è figlia di un felice connubio stilistico fra il recupero delle tipologie mercantili del primo Novecento e la ridefinizione in chiave postmoderna del corpo centrale dell’ingresso.
All’interno la sede si divide su due livelli per un totale di 470 mq e può contare anche di un ampio cortile di 100 mq destinato principalmente alle installazioni e alle performance artistiche. Insomma più che un museo, la galleria di Monfalcone sembra una “kunsthalle” sulla falsariga delle più note a livello europeo. L’obiettivo perseguito fin dall’inizio da Bruciati e dal suo staff è quello di creare un centro polivalente. Dove l’arte contemporanea oltre a trovare una degna sede espositiva rappresenti un anello di congiunzione tra artisti e pubblico. Sicché fin dai primissimi anni sono attivi i laboratori artistici multididattici che permettono un più proficuo coinvolgimento tra coloro che l’arte la creano e quelli che cercano di capirla, imparando, magari, anche ad amarla. Dibattiti, appuntamenti, seminari, pubblicazioni, la galleria di Monfalcone non si è fatta mancare proprio nulla in questi anni, né ha avuto paura di “osare”. Il suo direttore ha puntato sulla nuova arte, sui nuovi talenti, dando spazio a quelli già consolidati ma credendo fortemente nella capacità di artisti “ciociari”. E il risultato è stato uno solo: la galleria di Monfalcone è una vera fucina di giovani talenti.
Bruciati è considerato il numero uno tra i direttori dei centri d’arte. Le pesa?
«Bisogna capire in cosa sono considerato il numero uno e soprattutto perché, ma anche da chi. Se questa nomea è dovuta all’attività che svolgo in galleria la considero, forse, un po’ eccessiva. Io faccio solo il mio lavoro, il direttore di un centro d’arte. Mi occupo di selezionare e valutare, ma anche di cercare, scoprire, credere in chi viene da me per farmi visionare il proprio lavoro. E le devo confessare che sono molti i giovani, anche quelli meno conosciuti, che si approcciano all’arte contemporanea con un gusto e una prospettiva a volte molto interessanti. Ebbene, perché non permettere loro di trovare modo di esibirsi?».
Sono molte le collettive, le personali, le attività in generale seguite dalla galleria che puntano a questo.
«Abbiamo lavorato molto e i risultati sono arrivati. Bisogna puntare sulla qualità ma senza discriminanti, se lo si fa non si promuove arte ma solo un determinato tipo di espressione artistica, e questo non va bene. Almeno, il torto che si fa è notevole e va contro non solo gli artisti ma corrode lo spirito di una galleria, la sua, chiamiamola, coscienza».
Un cartellone espositivo, passato e futuro, degno di nota quello della galleria di Monfalcone.
«Il 15 giugno 2002 abbiamo inaugurato la galleria con una grande collettiva “Ouverture”, arte dall’Italia, con una sezione di bravi artisti che si erano imposti alla Biennale di Venezia. Tra loro c’erano Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, Eva Marisaldi, Monica Bonvicini. E poi Andrea Galvani, Susanna Scarpa e tanti altri nella mostra Tensio. Abbiamo ospitato Aristide Marcozzi, Mario Bagat, Armando Depretis, Getulio Alviani. Tutti nomi noti e meno noti del panorama contemporaneo all’interno di mostre pensate con estrema ratio. Mi considero una persona pragmatica. L’arte, è vero, è un terreno minato per questo tipo di approccio ma bisogna riuscire a discernere a capire anche con gli occhi non solo di curatori ma di spettatori. Bisogna sapere interpretare quello che chiede il pubblico, di cosa ha bisogno e cercare di soddisfarlo».
Maggio è un mese importante per la galleria con una mostra dedicata all’arte e al design.
«Fino al 27 giugno ospitiamo “A basic human impulse” una rassegna che tenta di far riscoprire come anche l’atto del fare abbia una valenza creativa, mostrando come non basta, per dar vita a un’opera d’arte, solo il pensiero o la teoria ma è necessaria anche una capacità tecnica, manuale. In sostanza è il recupero dell’atto creativo inteso soprattutto come gesto antropologico. Tra gli artisti che esporranno c’è Sissi, Luca Trevisani, Nico Vascellari, ma anche nomi internazionali come Kate Gilmore e Tobias Putrih».
C’è un genere espressivo che ama particolarmente?
«Li amo tutti. Basta che siano capaci di trasmettere qualcosa. Un’opera, sia essa una scultura, un’installazione, una fotografia, deve saper parlare. La difficoltà è quella di riuscire a farsi capire da tutti senza sminuire la propria qualità artistica. E nel campo del contemporaneo riuscire a soddisfare quest’obiettivo è molto difficile».
La galleria ha firmato anche un accordo con l’azienda Moroso per una collaborazione culturale dedicata all’arte contemporanea. Cosa mi dice al riguardo?
«La collaborazione era già partita nel 2008 quando, insieme all’azienda, abbiamo promosso il premio Video report, per sostenere la videoarte. Il risultato allora fu buono, tant’è che a ottobre partirà la seconda edizione. Il rapporto con Moroso ci è sembrato valido per promuovere l’arte contemporanea nella nostra regione e anche all’estero. Tant’è che oltre al premio Video report, partirà anche il premio Moroso, per l’appunto, concepito per documentare, valorizzare e sostenere gli artisti emergenti che vivono e lavorano in Italia. È aperto a tutte le discipline nessuna esclusa. I finalisti esporranno a novembre in galleria».
LA SEDE
Cuore pulsante nel Triveneto
La galleria comunale d’arte contemporanea di Monfalcone si trova nel centro della città e costituisce il nucleo nevralgico per l’arte contemporanea nel Friuli Venezia Giulia. Costruita su due livelli, al pianterreno la galleria è composta da un’ampia reception e da una stanza longitudinale. Il secondo piano ospita in una sala la mostra permanente su Tranquillo Marangoni, celebre xilografo monfalconese. Info: 0481494360; www.galleriamonfalcone.it.
LA MOSTRA
“A basic human impulse art & design”
Partendo dalla riflessione di Richard Sennett, la mostra alla galleria di Monfalcone mira ad attestare, evidenziandolo, un diverso approccio nei confronti dell’atto creativo che coinvolge l’estetica contemporanea in ogni sua forma. Passando dall’arte al design, dall’architettura alla musica, l’esposizione vuole evidenziare come il “fare” sia tornato ufficialmente a essere parte integrante della sfera creativa. In mostra i lavori di Sissi, Davide Cascio, Aleana Egan, Anna Galtarossa, Jay Heikes, Andrea Sala, Francesco Simeti. Fino al 27 giugno. Galleria comunale di Monfalcone, piazza Cavour 44, Monfalcone (Gorizia).