Uomini senza tempo, direbbe qualcuno, entrati a pieno titolo nella storia della musica italiana. Sono loro, Lucio Dalla e Francesco De Gregori. L’uno l’autore di Cara, Piazza Grande, Futura, l’altro il compositore di Santa Lucia, Rimmel, La donna cannone e tante altre ancora.
Si erano incontrati trent’anni fa, quando ancora De Gregori aveva i capelli spettinati e arruffati e Dalla il volto del ragazzo furbo e dispettoso. Da quell’incontro-scontro nacque "Banana republic", la fortunata tournée dei due artisti che nell’estate del 1979 invase gli stadi di mezza Italia riscuotendo un successo incredibile e dalla quale nacque, a distanza di poco, l’omonimo album. Loro i "marinai" che navigavano sul palco e che non hanno mai smesso di farlo, con quelle camicie dalle maniche rivoltate e i berretti cuciti all’uncinetto sulla testa, tornano con un nuovo spettacolo "Work in progress" al Gran teatro di Roma dal 19 al 23 maggio.
Tutto parte un anno fa, quando il 24 giugno in piazza Castello a Solferino, nel Mantovano, si ricordava la battaglia del Risorgimento con testi di Roberto Roversi recitati da Marco Alemanno. La regia portava il nome di Lucio Dalla, che aveva invitato Francesco De Gregori a cantare alcuni dei suoi pezzi legati alla storia d’Italia. Alla fine dello spettacolo i due si sono ritrovati a cantare insieme una delle "perle" di De Gregori: Santa Lucia. Quell’incontro, frutto del caso e della volontà, ha generato un doppio risultato: scongelare un’amicizia rimasta a lungo in "stand-by" e scoprire, anzi, riscoprire che le loro voci erano ancora "all’unisono".
"Work in progress" è un fiume in piena, un mare profondo. Trenta brani storici ripescati nel "paniere" dei due artisti più tre canzoni inedite, Gigolò, Non basta saper cantare e Gran turismo scritte a quattro mani in mesi e mesi di prove. Il tour segna già dal titolo la natura del concerto: uno spettacolo in continuo divenire, un tour volutamente pensato e creato come figlio unico e non come gemello del successo del ’79. Presentato in anteprima a Senigaglia, il concerto vanta le scenografie di un grande artista italiano: Mimmo Paladino. Unica costante il brano d’apertura "Over the rainbow" una canzone che come dice Lucio Dalla «è una delle più belle mai scritte nella storia della musica».
Si divertono sul palco: «Suoniamo come maiali», dichiara Lucio Dalla. Il loro è un contro canto perfetto che vede riscoprire testi e melodie, a volte sdoganate dagli stessi autori. «Santa Lucia l’ho imposta io», sentenzia Dalla, «e io Nuvolari», risponde De Gregori. Un’influenza reciproca che rende attualissimi dei capolavori per molti chiusi nel cassetto. «Viva l’Italia ne è un chiaro esempio, com’è profondo il mare ancora di più», concordano i due artisti. E poi Rimmel il cui testo appare in sovraimpressione sulla scenografia di Paladino, quasi a far credere che nessuno ne conosca le parole. Restilyng, poi, per Anna e Marco e per Titatic e Buona notte fiorellino. Il duo viene accompagnato da una band "doc" composta da nove elementi più il quartetto d’archi "NuOrk". Un concerto alto e al contempo popolare, per due cantautori che, seppur con qualche capello di meno e qualche ruga di più, suonano e cantano come se non avessero mai smesso di farlo insieme.