Icone metropolitane

Dopo 12 anni lo studio d’arte Raffaelli torna a esporre il vincitore della seconda edizione del premio Terna, Stefano Cagol. Con la mostra "Undergo alarms, subire allarmi" l’artista trentino presenta una sorta di retrospettiva del suo lavoro, raccogliendo il suo percorso artistico a partire dalla fine degli anni Novanta, periodo in cui ha visto la sua ascesa e in cui ha esposto allo studio Raffaelli la sua prima personale.

La mostra presenta un insieme di lavori che hanno visto i riconoscimenti di diversi premi, a partire dal recente Terna, curato da Gianluca Marziani e Cristiana Collu, da cui si evincono i due light box della serie "Dissoluzione di Luce". Il fascio di luce che taglia la notte di Trento durante Manifesta 7 è il protagonista della foto vincitrice, testimone del dialogo tra «energia e umanità, futuro e ambiente» con cui Cagol misura il suo lavoro. Paesaggi urbani e icone metropolitane sono al centro delle sue opere fotografiche così come dei suoi video attraverso i quali affronta il tema della società e il suo sviluppo disorientando il centro focale dell’immagine che rappresenta. “I will kill you” ne è un perfetto testimone ed è con questa stampa fotografica di grandi dimensioni che prosegue la rassegna delle premiazioni in mostra. Selezionata nel 2004 per il premio Cairo è stampata direttamente su una lastra di marmo Lasa dentro cui la città di Tokyo sembra sdoppiare il suo centro urbano per mostrare il lato più energetico di sé. La serie di lavori sulla città nipponica, compresi i video e le differenti stampe, mostrano la forza indagatrice dell’artista che incontra visualmente media ed energia, costruendo la messa in scena di interni/esterni per far parlare la metropoli e i suoi abitanti. Lo sdoppiamento delle fotografie e il loro riflettersi disorienta il fruitore che affronta l’immagine attraverso una duplice percezione: la presenza energetica e viva della realtà da un lato e l’insieme di porzioni della stessa dall’altro, mostrate seguendo l’impulso immaginario dell’artista durante la sua selezione.

Parte importante del suo lavoro è inoltre rappresentata dagli interventi sulla città e le installazioni "site specific", di cui la mostra a Trento sembra circondarsi: una serie di progetti d’arte pubblica testimoniano la volontà di instaurare un tipo di comunicazione diretta con il fruitore. Fino all’8 maggio infatti è possibile vedere l’installazione a cura di Iara Boubnova sulla facciata della Basilica Palladiana di Vicenza. Mentre in occasione di “Here and now”, il primo progetto curatoriale di Julia Draganovic nell’ambito di Art first a Bologna, l’installazione “W” alternava la sua “Rawar” sulla facciata di palazzo Re Enzo fino a fine febbraio: un dialogo intimo ma allo stesso tempo aperto a tutti. Questo è ciò che Cagol instaura con la città e cerca di condividerlo con i suoi abitanti.

Fino al primo maggio
Stefano Cagol
Undergo alarms/Subire allarmi
palazzo Wolkenstein, Via Marchetti 17
Info: 0461982595

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