Pittore, fotografo pubblicitario e di scena per cinema e teatro, Giuliano Pastori s’è rivolo anche al video, alla performance, all’illustrazione grafica e al digitale «perché mi piace sperimentare, lavorare la materia». Protagonista della mostra “To make room”, in cartellone presso lo spazio espositivo Officine Pigneto, a Roma, dal 19 marzo al 2 aprile, Pastori spiega come il suo approccio artistico sia di tipo «metodico e artigianale, non disdegnando però le nuove frontiere creative».
Nel 2008 si è aggiudicato il premio Supermart arte al Cm Quadro della galleria Arch, un riconoscimento che lo ha catapultato al centro della personale romana. Curata da Raffaella Ciccia e Junior Zunica, “To make room” propone le ultime opere dell’artista: nove plastiche dipinte con smalti racchiuse tra due pannelli di plexiglas. «Il plexiglas mantiene la trasparenza ed evita le alterazioni della plastica», si affretta a precisare. Profondamente eterogenei, i lavori in mostra esplicitano un linguaggio pittorico che rimanda all’impressione fotografica, sottili tratti che imprigionano veloci figure umane prive di volto, cellule vive in un moto dal richiamo futurista.
A tal proposito, Pastori spiega come «alcune di queste opere sono legate all’immediatezza gestuale, altre sono più “ragionate”, integrando pittura e fotografia per generare nuovi impulsi energetici». In bilico tra fulmineo movimento ed eterna quiete dei soggetti, tra allucinate fughe fotografiche e campiture di colore nette e piatte, l’artista sottintende un turbamento rappresentato dal vortice di pennellate che si originano dall’incontro/confronto con la memoria e con l’attimo. Una collisione di modi, simboli e materiali «nei quali intendo perdermi incessantemente», conclude.
Info: www.officinepigneto.it