Nella moltitudine di offerta di corpi e carne che caratterizza il nostro immaginario (che ha ben poco ormai di immateriale e molto di materiale) sessuale contemporaneo, Richard Kern si distingue per la sfacciataggine con cui offre, a chi guarda i suoi scatti, la mercanzia in mostra. Una genuinità spontanea di esistenze che si affaccia da un’estetica tutt’altro che velata o suggerita. Genuini corpi di ragazze dalla bellezza e morbidezza più varia, da sole o safficamente accompagnate, sono al centro delle fotografie dell’artista statunitense che fin dalle sue prime creazioni ha fatto dell’oltraggio la bandiera della libertà.
Dopo il successo della mostra New shot che ha chiuso i battenti a Genova lo scorso dicembre, le fotografie di Kern arrivano alle pareti della galleria Doozo di Roma, uno spazio multiforme e trasformista che coniuga i piaceri dell’arte a quelli del cibo. Le ragazze ritratte, tutte non modelle professioniste, giocano con la propria sessualità in modo a volte consapevole a volte inconsapevole ma in entrambi i casi l’erotismo che sprigionano diviene un’icona contro il velato bigottismo di cui è permeata la cultura occidentale, un soffio vitale che ha poco di oscuramente trasgressivo ma molto di giosamente libertino.
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Rassicuranti inquadrature dettate dalla quotidianità delle situazioni che fanno da sfondo alle pose, mancanza di elementi barocchi nella ricostruzione dei set: una poetica artistica basata sulla naturalezza e sulla letterale messa a nudo del meccanismo fotografico. Nato nel 1954 a Roanoke Rapids, nel North Carolina, Kern si è trasferito a New York nel 1979, dove tutt’ora vive e lavora. Negli anni ’80, il fotografo ha diretto alcune pellicole underground (la più nota è “Fingered”, interpretata da Lydia Lunch). A partire dagli anni ‘90 si è dedicato completamente alla fotografia, dirigendo occasionalmente alcuni video musicali per gruppi come Marilyn Manson ed i Sonic Youth. Tra le tante esposizioni organizzate in giro per il mondo ricordiamo le antologiche all’Institute of contemporary art di Londra nel 2002 e al Palais de Tokyo di Parigi nel 2004.
Fino al 18 maggio
Galleria Doozo
Via Palermo 51/53, Roma
Info: www.doozo.it