Rivoluzione Kenoclastica

Quattordici opere, annientate, svuotate e ricomposte. Corpi in pietra feriti, appesi, con cicatrici, come simboli di una nuova rivoluzione in atto, chiamata Kenoclastica (Dal greco kenos ovvero vuoto e Klao o spezzo), nata nelle profondità dell’anima di Christian Zucconi (1978, Piacenza) e resa viva grazie alla scultura. Attraversando il Museo dell’arte antica, all’interno del castello Sforzesco, tra opere come la Pietà Rondanini di Michelangelo si potrà vivere la complessità del lavoro dell’artista. Rudy Chiappini, curatore della mostra, afferma che l’obiettivo di Zucconi è: «Quello di conferire una dimensione contemporanea all’arte antica, partendo da un’analisi dell’attualità odierna per poi ritornare indietro nella storia».

Raffigurazioni mitiche rivisitate dall’artista in chiave contemporanea, in travertino iraniano, pietra dal color terracotta, ricca di venature, perfettamente adatta allo scopo premeditato dall’artista, combaciante con la messa in atto di sculture quasi vive. La pietra diventa simile alla pelle, la pelle dell’uomo oggi, logorata dalle pene del periodo attuale. Quello di Zucconi è un viaggio nel tempo, nella memoria intesa come reliquia che non viene meno con l’andar del tempo ma diviene evoluzione armonica con il presente.

Zucconi
dunque conduce lo spettatore a fissare nel vuoto dello spazio scultoreo un’interiorità ricca di storia. Il suo percorso ha inizio nel 2007 con il Cristo crocifisso, “Crucifixio”. Chiappini scrive riguardo a ciò: «La ricerca espressiva deve farsi più accanita, andare oltre, poiché quell’icona, con i suoi emblemi, i suoi segni, le sue ferite, deve assolutamente corrispondere al pulsare della vita, svelare le paure e le fragilità dell’uomo contemporaneo». In Marsia si può quasi ascoltare l’urlo di sofferenza del personaggio mitico, provocato dall’ira di Apollo che lo punì per la sua altezzosità. Zucconi è apparso sul palcoscenico dell’arte nella metà degli anni ’90, esibendo sculture tradizionali, tendenti alla ricerca di una verosimiglianza effettiva con i soggetti ritratti per giungere oggi a rivoluzionare con una genialità singolare l’universo scultoreo d’oggi.

Fino al 25 aprile 2010
Museo d’Arte Antica, Castello Sforzesco
Ingresso libero previo acquisto del biglietto al museo (3 euro).
Da martedì a domenica 9.00 17.30