La rassegna Digital life parte il 2 marzo nel nuovo spazio La pelanda all’ex mattatoio di Roma. Richard Castelli, il direttore artistico, ha chiamato artisti di livello internazionale che partecipano con opere presentate per la prima volta in Italia, alcune anche in prima europea e mondiale.
In questa occasione i linguaggi utilizzati esplorano tutte le potenzialità delle nuove tecnologie e dei nuovi media per un rapporto di interattività con il pubblico. Si susseguono installazioni e video concepiti site specific per la Pelanda e che hanno un filo conduttore comune a cominciare da un nuovo modo di fruire l’arte sfruttando il progresso tecnologico. L’uso del web, del 3d e delle attuali frontiere cinematografiche aprono scenari altri.
Alcuni degli artisti in mostra sfruttano il sistema Avie che crea ambienti interattivi e visibili a 360 gradi. Più di cinquecento film vengono proiettati su di un’architettura tridimensionale da Jean Michel Bruyère grazie appunto al sistema Avie, sfruttato anche da Ulf Langheinrich che conduce il visitatore in un’esperienza dove si esperiscono elementi sonori e visivi. Video dell’artista Shiro Takatani e musica di Ryuichi Sakamoto creano un ambiente fruibile con diversi sensi in cui le combinazioni di sonorità e immagini proiettate su vasche piene d’acqua non sono mai le stesse. Erwin Redl crea un’architettura ambientale costituita con elementi della serie Matrix. L’elemento acquatico ritorna nell’opera di Thomas Mc Intosh, Emmanuel Madan e Mikko Hynninen dove protagonisti sono anche suono e luce. Julien Maire presenta quattro installazioni in cui la tecnica si confronta con il video, la fotografia e la scultura. Cinquemila specchi rifrangenti che riflettono luce fanno parte dell’opera di Christian Partos. Infine Matrux_M fa dialogare musica elettronica e immagini.
La Camera di commercio di Roma ha promosso l’iniziativa mentre l’ideazione e l’organizzazione di Digital life è a cura della fondazione Romaeuropa. La rassegna ha il sostegno dell’assessorato alle Politiche culturali del comune.
Fino al 2 maggio
La pelanda, Macro
piazza Orazio Giustiniani 4, Roma
Info: 0645553000; www.macro.roma.museum