Doppia inaugurazione di fine mese quella di Prolegomeni e Spazio Mecenate a Roma. La nuova galleria, aperta dal 26 febbraio, è ubicata nella via omonima, a due passi dal Colosseo, e diretta da Sara Rella, anche curatrice dell’evento, che ha scelto Monia Marchionni e Luca Bellumore, scultrice lei, fotografo lui, per l’avvio dell’attività espositiva.
Complice la tiepida serata romana, il vernissage ha visto la partecipazione di parecchi ospiti tra cui gente di passaggio, probabilmente incuriosita dalle grandi fotografie e installazioni, messe in rilievo dall’uniforme sfondo bianco. E il colore bianco è una costante anche nel lavoro dei due creativi, un punto di arrivo, un non luogo artistico, mentale, che va di pari passo con l’uso ripetuto di simboli, luoghi stereotipati della società occidentale contemporanea, con un denominatore comune: la precarietà. «Insieme ragioniamo sul senso del gioco e della competizione, ecco perché ricorrono sempre i palloncini, la camicia, l’uomo adulto che gioca, gli aeroplani di carta – racconta la Marchionni – e ci piace giocare anche con i contrari trasformati: così la camicia annodata diventa una fune che a sua volta si trasforma in sfere poste qua e là in una pineta, un luogo come se ne possono trovare tanti in tutta Italia, ma che con quelle sfere acquista un’altra atmosfera».
«In realtà quel mondo – continua la Marchionni – non è poi così irreale, è solo che lo stiamo vedendo in un’altra ottica e viene spontaneo associare a quell’ambientazione un nostro sentimento». Il lavoro del duo marchigiano passa dal mondo reale a quello artistico e viceversa perché è dalle costrizioni-costruzioni del quotidiano che trae gli stimoli su cui riflettere, gli input necessari per proiettarsi in una dimensione altra. In pratica è il dover essere a far emergere l’essere. Allo stesso modo le due serie presentate in mostra sono concatenate: la prima in particolare, Differenziare differire, è quella che ha inaugurato il percorso comune della Marchionni e di Bellumore. Ritorna il senso della comunione, che è poi lo scopo primo del neonato spazio espositivo, creato dalla casa editrice Stop come luogo di condivisione culturale, dalla letteratura all’arte in senso stretto.
Fino al 19 marzo
Spazio Mecenate, via Mecenate 8-d, Roma
Info: www.spaziomecenate.com