Cento anni di storia dell’arte. Gillo Dorfles, classe 1910, ha attraversato un secolo sempre con intelligenza vigile. L’acume e la sottigliezza intellettiva indispensabili per capire, spiegare e rappresentare la società e la cultura. Critico, estetologo ma anche artista con laurea in medicina e psichiatria, è una figura poliedrica del panorama artistico italiano. Amico di grandi maestri e maestro egli stesso, frequentò tra gli altri Italo Svevo, Umberto Saba e Felice Casorati. Nel 1948 con Munari, Soldati e Monnet, è tra i fondatori del Movimento arte concreta (Mac). Un’avanguardia nata per superare tanto i dogmi della figurazione quanto quelli dell’astrazione postcubista. Dorfles ne è critico e teorico. I concretisti italiani si battono per l’assoluta libertà e indipendenza dell’arte da qualunque ideologia, contrapponendosi soprattutto alla pittura neorealista, in balia di strumentalizzazioni politiche. Altro tema centrale è rappresentato dalla sintesi delle arti, un effettivo rinnovamento del gusto alla luce della interdisciplinarientà in tutti i settori della vita moderna.
Tra i suoi testi critici, è del 1968 “Kitsch”, in cui si esamina il fenomeno dilagante, subdolo e corrosivo del kitsch, sempre più insinuato nelle strutture della società dei consumi di cui è diretta emanazione. Il 26 febbraio palazzo Reale celebra Gillo Dorfles con un’esposizione che pone l’accento sulla sua identità di artista in rapporto alla città di Milano. Esposte circa 200 opere tra dipinti, disegni, sculture, grafiche, gioielli e ceramiche dagli esordi metafisico-surreali all’adesione al Movimento arte concreta fino alle recenti, originalissime composizioni pervase da una sottile ironia. La sua è una pittura libera, carica di immagini fantastiche, scaturite dalla natura interiore dell’artista. Poesia fatta di sfumature, tratti e colori.
Fino al 23 maggio
palazzo Reale
piazza del Duomo 12, Milano
Info: 02875672
www.mostradorfles.it