Dopo anni di stallo, il Macro s’impone nel panorama capitolino come il vero museo d’arte contemporanea. Fino al 5 aprile via Reggio Emilia ospita nomi e artisti importanti in un ciclo espositivo basato sulla trasversalità di forme e stili, sull’eleganza dei contenuti e delle rappresentazioni. Mai nulla è buttato al caso, eppure la semplicità degli allestimenti del Macro sembra immediata e per nulla costruita. Espongono Oscar Savio, con le sue foto architetture, Enzo Cucchi e la sua torre immaginaria, sospesa tra l’onirico e il reale. E poi ancora Ilya & Emilia Kabakov, Valentino Diego e Pietro Ruffo e la grande Graziella Lonardi Buontempo.
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di Camilla Mozzetti
di Camilla Mozzetti