L'underground di Michael Rotondi

Una mostra che accoglie diversi linguaggi, spaziando dalla pittura alle installazioni, con filo conduttore un iter musicale non convenzionale. Protagonista della personale "Roll over Rotondi" («un’esposizione in cui, pur raccontando di me, rifletto su esperienze collettive») è Michael Rotondi, artista barese classe ’77, «intenzionato a trasporre nel contemporaneo alcune, decisive, esperienze pop/rock degli anni Novanta».

Ospitata presso la galleria Area B di Milano dal 12 novembre al 7 dicembre, la mostra è anche il risultato di un lavoro comune che ha visto impegnati il curatore Ivan Quaroni e la gallerista Isabella Tupone nella scelta delle copertine esposte, che Rotondi ha poi rivisitato («Nasco come musicista e dj. I vinili, soprattutto quelli legati ad artisti underground, mi hanno sempre affascinato»). Nel caso di "Roll over Rotondi", l’artista sperimenta un percorso trasversale: da "New sensations" di Lou Reed a "Melt" di Peter Gabriel, da "Introspective" dei Pet Shop Boys a "Movement" dei New order, da "Parallel lines" dei Blondie a "Thriller" di Michael Jackson, "Park life" dei Blur, "Sounds of the universe" dei Depeche mode, "Rio" dei Duran Duran, la personale riconduce ad atmosfere sofisticate, alternando sensazioni notturne e diurne valorizzate da un’enorme opera site specific.

Si tratta dell’installazione "Life is a mis(t)ery", che comprende lavori su carta, luci, inserti su tela. Opere che non sono soltanto quadri, ma anche collage, fotografie, oggetti, poster. «A contagiarmi è stata una frenesia artistica ancorata alla tradizione popolare. Parto da lì per poi farvi ritorno», chiosa Rotondi.

Info: www.areab.org.