Potrebbe essere il banco di prova per un passaggio di consegne molto più impegnativo. Nel caso, per ricambiare il l’ospitalità "forzata" dei Bronzi di Riace, come minimo il sindaco Alemanno dovrebbe concedere in prestito il Colosseo o i capolavori di galleria Borghese. In attesa che si risolva la delicata querelle, per abbassare i toni e creare un clima disteso di collaborazione reciproca, Roma e Reggio Calabria stringono un patto d’amicizia culturale che si concretizza per cominciare nello scambio di opere d’arte tra i musei Capitolini e la Pinacoteca civica di Reggio Calabria.
Roma e Reggio Calabria, insieme per l’arte è il primo evento organizzato nell’ambito del patto di gemellaggio culturale tra le due città, promosso dai rispettivi primi cittadini Gianni Alemanno e Giuseppe Scopelliti. I legami hanno radici profonde e ancorate all’antichità. Fin dal 351 a.C., infatti, l’antica Rhegion, tra le più fiorenti città della Magna Grecia, si alleò con Roma, dapprima per contrastare le incursioni dei Bruzi, in seguito contro Pirro e poi contro Cartagine, partecipando alle guerre puniche con navi e contingenti militari. Nell’89 a.C., in seguito alle guerre sociali, la città calabrese divenne "municipium cum suffragio", conservando tuttavia lingua e tradizioni greche. In onore di Cesare Ottaviano Augusto cambiò il suo nome in Rhegium Julii. E arriviamo ai giorni nostri. Nel 2009 il gemellaggio culturale tra Roma e Reggio Calabria non fa che riconfermare l’amicizia per favorire la nascita di nuove realtà culturali e turistiche. Nell’ambito del gemellaggio verranno promossi scambi culturali che, valorizzando il patrimonio storico e artistico delle due città, intendono favorire la conoscenza e la collaborazione reciproca.
La prima iniziativa coinvolge due tra le più importanti istituzioni cittadine, i Musei Capitolini di Roma e la Pinacoteca civica di Reggio Calabria, e la scelta delle opere in prestito è stata concepita secondo un criterio che tiene conto del loro particolare significato simbolico. Ai Musei Capitolini nella sala degli arazzi in palazzo dei Conservatori, sono esposti tre dipinti provenienti dalla Pinacoteca civica di Reggio Calabria e rappresentativi delle collezioni del museo calabrese: il Cristo e l’adultera di Luca Giordano e due tele di Vincenzo Cannizzaro, il Martirio di San Lorenzo e la Caduta di Simon Mago. Nella scelta dei dipinti si vuole sottolineare il ruolo svolto dalla cultura figurativa romana per tutto il ‘600 e ‘700 nella formazione dei giovani artisti che, anche dalle regioni del meridione, giungevano a Roma per apprendere l’arte del dipingere.
Alla Pinacoteca civica di Reggio Calabria sono concessi in prestito dalle collezioni Capitoline un dipinto, Diogene e Platone, opera di Mattia Preti, insieme a due busti, Omero e Pitagora, provenienti dalla Sala dei Filosofi in Palazzo Nuovo. Il prestito dei due busti rende omaggio alle origini greche della città di Reggio Calabria con l’esposizione dell’effigie, tramandataci dall’antichità, di due grandi protagonisti della cultura greca che raggiunse nelle colonie della Magna Grecia notevoli vette culturali, sia nell’ambito della poesia che della filosofia.