Arman, César, Christo, Gérard Deschamps, François Dufrêne, Raymond Hains, Yves Klein, Martial Raysse, Mimmo Rotella, Niki de Saint Phalle, Daniel Spoerri, Jean Tinguely e Jacques Villeglé. Una selezione di artisti che ha pochi precedenti. Soprattutto se a ospitarli non è un prestigioso museo, ma una galleria privata. Dal 4 ottobre, la Agnellini di Brescia presenta Il Nouveau Réalisme (I cinquant’anni, 1960-2010), a cura di Dominique Stella.
Una ricognizione puntuale e suggestiva su un movimento che, commenta Stella nel testo in catalogo, attraverso la personalità innovativa di Pierre Restany, «ha messo in discussione la pittura e le pratiche artistiche della fine degli anni ’50». I “nouveaux realistes”, infatti, riprendono in parte l’atteggiamento mentale del Dadaismo. In particolare, lo spirito di questi artisti sposa il rifiuto del concetto e della volontà di produzione dell’opera d’arte tradizionale; l’elevazione a valore estetico e artistico di oggetti trovati, (ready-made); la predilezione dell’uso di elementi derivati dalla comunicazione di massa (fotografie, ritagli, manifesti) rielaborate con montaggi o ricomposizioni. L’accento viene posto sull’azione dell’artista e sul progetto, rinnegando i limiti imposti dalla pittura e dalla scultura.
Una performance anima la serata inaugurale per celebrare la nascita del Nouveau Réalisme: Jacques Villeglé spegne le cinquanta candeline color “blue klein” della grande torta che rievoca quella realizzata da Raymond Hains nel 1970 a Milano, in occasione della cena che raccolse per l’ultima volta gli artisti del movimento. Fino al 3 aprile 2010, galleria Agnellini arte moderna, via Soldini 6/a, Brescia. Info: 0302944181; www.agnelliniartemoderna.it.