Un sognatore in bianco e nero che attraverso la macchina fotografica ha dato ordine al «costante flusso di sollecitazioni che mi invadono e colpiscono i sensi», come spesso ama definire l’impellenza del proprio lavoro. Arthur Tress, fotografo americano di atmosfere e sentimenti nato a Brooklyn nel 1940 e cresciuto nelle strade del quartiere con poche amicizie e molta passione, deve la propria notorietà alla raccolta che ancora oggi si pone come la più rappresentativa del suo lavoro, Dream collector, sviluppata all’inizio degli anni 70 e in parte ispirata dal surrealismo italiano.
Nei lavori di Tress privato e pubblico s’inseguono e s’intrecciano. Follie e passioni si amalgamano, fobie e sogni erotici si confondono: lavori che al momento della loro creazione furono considerati materiale pornografico e che oggi testimoniano il libero sentire sessuale tipico della fine degli anni ’70. L’ interesse primario del fotografo che non ha mai ceduto alle lusinghe del mondo della moda, che pure l’ha fortemente voluto, è sempre il guardarsi dentro alla costante ricerca di un’identità personale prima che collettiva, di un filo conduttore capace di riavvolgere quella «lunga quotidianità che si rivela essere la vita».
La galleria Ca’ di Fra’, in occasione del weekend settembrino di Start (da venerdì 18 a domenica 20 settembre), inaugura la personale dell’artista e propone una raccolta dei lavori più significativi della lunga carriera di Tress: da Open space in the inner city, del 1971 concluso con la pubblicazione del volume The dream collector, fino alla serie Hospital degli anni ’80 e ’90 dove oggetti abbandonati in un vecchio ospedale diventano segni della sofferenza, esorcizzano la paura della malattia e della morte.
Galleria Ca’ di Fra’
via Carlo Farini, 2 Milano
Dal 18 settembre al 31 ottobre
Orari galleria: dal lunedì al sabato 10-13/ 15-19
Info: www.arthurtress.com