Quando l'arte dà spettacolo

Potrà sembrare insolito ma è stata Terna, società che possiede e gestisce la rete elettrica nazionale e in realtà impegnatissima nel settore con l’omonimo Premio, a commissionare un’indagine che ha come fulcro l’arte contemporanea. L’obiettivo finale dell’indagine è valorizzare il genio italiano attraverso un mecenatismo d’avanguardia che possa unificare mercato, aziende, società e cultura. Grazie ad esperti del settore artistico attivi nell’ambito sia come docenti, curatori e operatori culturali, sono emersi dati che entro il 2015 porteranno cambiamenti nel panorama nostrano.

Grazie alla globalizzazione e ai nuovi social network, si tenderà a creare un’arte spettacolarizzata, incentrata sull’immagine e sull’opera dell’artista. Si inizierà quindi a trasformare il sistema artistico in un sistema di marketing. Purtroppo i nostri artisti verranno emarginati ancora a lungo dagli eventi internazionali, con l’inevitabile conseguenza di una costante emigrazione verso altri paesi europei che possano meglio finanziarli e sostenerli.

L’espressione artistica avrà sostanzialmente due tendenze: quella dell’iper-documentazione e quella dell’iper-finzionalità. La prima si incentra principalmente sulla ricerca di un’arte per il sociale, che possa scuotere le coscienze; le emergenze come la povertà, l’indigenza, le paure e le angosce saranno i temi fondamentali. La seconda tendenza si focalizzerà invece sull’estremo: la morte, l’orrore e la violenza che verranno artisticamente realizzati con “eccessi lussuosi”; mescolanza eclettica di tematiche e strutture che sono state persino ricondotte al genere “fantasy”.

I luoghi dell’arte che prevarranno saranno i festival e le grandi mostre, che continueranno a dedicare maggiore attenzione alla parte storica della nostra produzione, continuando così a sfruttare il patrimonio italiano anziché investire in nuove produzioni. Il pubblico di questi eventi sarà sostanzialmente costituito da soggetti multietnici, multi generazionali ed intersociali, contrapposti agli attuali gruppi sociali.

L’Italia resterà a livello internazionale ancora in secondo piano, a causa della totale mancanza di strategia pubblica di investimento. Le realtà artistiche delle singole città/regioni resteranno slegate fra loro e, soprattutto, in competizione: entrano infatti in gioco le realtà politiche-economiche che impediscono una reale unificazione nazionale per poter investire e promuovere tutta l’arte italiana. Le regioni che più attive saranno: Piemonte, Sicilia, Campania e Trentino.

Mancando il supporto pubblico, avranno maggior peso sia le fondazioni private, che i galleristi e i collezionisti, che vedranno nell’investimento artistico un vero e proprio stasus symbol.

Ultima nota rilevante da sottolineare, sarà la nascita di nuove figure professionali legate al marketing ed alla pubblicità. Cambierà persino la figura del curatore che diventerà un vero e proprio progettista, dedito soprattutto agli aspetti economici, comunicativi e gestionali, mentre il direttore artistico assumerà un ruolo sempre più marginale.

Info: www.premioterna.it/it/indagine