British museum a luci rosse

L’elenco è lungo, preparatevi. Disegni di membri maschili e organi genitali femminili. Falli di ogni epoca e dimensione. E ancora: vasi antichi e ornamenti che immortalano scene d’amore variamente assortite: tra un uomo e una donna, tra un uomo e un uomo, tra giovanetti e anziani. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, compresi quelli più bislacchi. Pruriginosi libri, risalenti a secoli passati, contenenti illustrazioni che ritraggono monaci e suore in atteggiamenti piuttosto scabrosi. Romanzetti porno, schizzi erotici, sculture di coppie che copulano magnanimamente.

A scoprire tutto questo ben di Dio (anzi, del Diavolo) è stato l’intrepido cronista del Sunday Times Tony Barrell. Il quale è riuscito a intrufolarsi in uno dei luoghi più misteriosi del mondo museale di tutti i tempi: la stanza segreta del British museum che custodisce, nascondendola agli occhi del pubblico, una collezione fra le più "calde" mai messe insieme. La Cupboard 205 – così la chiamano – è assai più di un archivio: una cassaforte, incastonata fra le stanze e i corridoi del museo più visitato del mondo, in cui è gelosamente cullato e nascosto al pubblico ogni genere di materiale artistico considerato pornografico, erotico e comunque sconsigliabile alla vista dei visitatori.

Un vero e proprio museo nel museo. Una delle raccolte più complete che riguardino il sesso e il suo universo emozionale e che spazia dai giorni nostri all’epoca di Roma antica e ancora più indietro, fino ai nostri antenati di diecimila anni or sono, come i due amanti qui sopra. Piuttosto oscura, fra l’altro, anche la genesi e la gestione di questo delicato patrimonio culturale: non si sa infatti con certezza quando questo scrigno vietato ai minori si sia cominciato ad arricchire con costanza. Si sa però con certezza quale sia il genere più gettonato: il sadomaso. Il giornalista-esploratore scrive infatti di essere rimasto colpito dalla quantità di materiale di questo tipo, come un volume del 1870 intitolato La quintessenza della disciplina del frustino, in cui si afferma che "il maschio può trarre uno squisito piacere dall’essere frustato dalle mani di una femmina".

Insomma: il dado è tratto e il velo della Cupboard 205 s’è ormai strappato. Schiere di studiosi, amanti del genere e – ci scommettiamo – semplici visitatori non vedono l’ora che la stanza segreta possa essere aperta alle curiosità del pubblico. Per ora, dopo il breve raggio di sole, la porta si è richiusa senza speranze.