Un emozionante ritorno al passato

Debutto in un museo italiano per Lena Liv. L’artista russo-israeliana è protagonista al centro Pecci di una personale dal titolo evocativo, “Hekhalot”, termine tratto dalla cabala ebraica che fa riferimento ai “palazzi divini”.  Un percorso mistico tra mondo visibile e invisibile ha sempre caratterizzato il percorso artistico della Liv, capace di ricreare suggestioni inedite intervenendo in maniera pittorica su fotografie recuperate su bancarelle o in archivi. Le immagini vengono private del loro contesto e trovano nuove profondità di senso. Una sorta di processo di straniamento che partendo da dettagli privati consente all’artista di creare grandi installazioni nelle quali chiunque può identificarsi. «Nelle mie opere – dice l’artista in una conversazione con il direttore artistico del Centro Pecci Marco Bazzini pubblicata nel catalogo – è sempre presente un riferimento all’essere umano, al noi, a tutti noi. Mai all’autobiografia. Quando ho cominciato a realizzare i lavori con gli oggetti (…) pensavo sempre all’essere umano e ai rapporti tra esseri umani, al rapporto intimo, forse nascosto, di calore, di casa, di cose profonde». L’immaginario di Lena Liv è fatto di oggetti semplici di un universo passato, di volti di altri tempi  ed è sempre una rappresentazione archetipica del mondo e del tempo. I suoi lavori sono di suggestiva potenza e di grande emozione, coinvolgono la memoria dello spettatore in ricordi personali e allo stesso tempo riportano a nuova vita ciò che viene da lontano. Tutti i suoi soggetti emergono, in un gioco di chiaroscuro, dalla profondità del nero che li avvolge e li isola. Un uso della luce come svelamento e come rimando alla grande tradizione pittorica fiamminga della quale riprende anche l’attenzione al dettaglio. La mostra presenta circa quaranta lavori, molti di grande dimensione, a partire dai primi anni Novanta, periodo di sua piena maturità, fino all’ultimo progetto dedicato alla metropolitana di Mosca dove per la prima volta utilizza immagini scattate direttamente da lei. Dal 24 settembre al 10 gennaio, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, viale della Repubblica 277, Prato. Info: 05745317; www.centropecci.it.

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