Verso occidente

L’arte non va mai in vacanza e anche nelle località turistiche più gettonate le proposte interessanti non mancano. A Forte dei Marmi l’estate ha il sapore retrò della vecchia Unione Sovietica. È qui, infatti, che va in scena Verso occidente, una selezione di opere di artisti russi dalla collezione del Centro Pecci di Prato, una sezione monografica di circa cento opere.
La rassegna presenta due generazioni: quella apparsa sulla scena alla fine degli anni Ottanta, con l’eccezione di Ylia Kabakov che già lavorava da circa un ventennio, e quella che ha segnato gli anni Duemila. Una selezione di opere, anche se ricca e variegata, certo di non si propone di dar conto del complesso universo dell’arte contemporanea russa. Sarebbe azzardato. Le visioni e le rappresentazioni provenienti da un così vasto paese impongono la giusta cautela. Sicuramente lo spaccato della mostra è inedito e  pieno di spunti. Un filo conduttore però si scorge. Gli artisti, molti, fanno i conti con i sogni e le delusioni di un’epoca di grandi cambiamenti: la fine dell’anomalia che divideva in due l’Europa, l’allargamento della percezione del mondo, l’omologazione della cultura di massa, la paura e il disorientamento. Privi di solidi punti di riferimento ideologici e culturali, si arranca in un relativismo stimolante, ma a tratti ambiguo.
Per la generazione degli anni Ottanta e Novanta l’interesse del linguaggio artistico occidentale era fuori discussione. Usciti dalla marginalità di una scena non ufficiale, per chi era stato esiliato dalla propaganda che dominava il panorama promosso dall’establishment, l’arte dell’oltre cortina di ferro rappresentava a tutti gli effetti la libertà. Oggi la nuova generazione non solo è integrata al nuovo sistema globale dell’arte contemporanea ma produce direttamente nei paesi europei o negli Stati Uniti pur continuando  a raccontare la Russia di oggi. Tuttavia tra la nuova e la precedente generazione i mezzi e gli strumenti utilizzati sono ancora gli stessi, a segnare la peculiarità dell’arte russa, ci sono l’ironia, la critica aspra, l’umorismo come arma del deboli, le preoccupazioni sociali e i confronti sarcastici tra i miti e la propaganda. Dal 18 luglio al 27 settembre, villa Bertelli, via Giuseppe Mazzini 200,  Forte dei Marmi (Lucca). Info: 058480091; www.centropecci.it.

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