La Grande Sete, performance inedita del duo Vinci-Galesi

Palermo

Negli spazi della chiesa di Santa Maria dello Spasimo a Palermo, il 21 ottobre, inaugura La Grande Sete, una performance inedita del duo Vinci-Galesi, a cura di Lori Adragna e Serena Ribaudo. L’azione artistica di Sasha Vinci e Maria Grazia Galesi, che è stata concepita appositamente per gli spazi della chiesa e per la Città di Palermo, nasce da una riflessione sul fenomeno conosciuto come ”la grande sete di Sicilia”, un caso sociale sulla legalità della gestione dell’acqua pubblica. A causa dell’inquinamento, di una gestione criminosa e di sprechi, l’acqua nei prossimi anni sarà uno dei problemi più gravi che l’umanità si troverà a dover affrontare. La performance trae inoltre ispirazione dall’antico nome della città di Palermo, Zyz, che in fenicio significa Fiore. Proprio partendo dalla poetica del fiore, che già contraddistingue la ricerca del duo, il progetto diventa un’azione civile, un’opera politica che parla di pluralità e mostra un’umanità pronta a emergere dalle ombre del presente e desiderosa di immaginare nuovi mondi possibili, equi e sostenibili. La Grande Sete si presenta al pubblico come un tableau vivant in cui la carne fiorisce di un rituale antico. I corpi si fanno cerchi di fiori, scompaiono sguardi, tratti somatici e corporei, alla ricerca di un’ibridazione (im)possibile, in un’opera dove il limite tra corpo umano e corpo non umano non è percepibile, e in cui la ricerca dell’altro avviene tramite il rapporto sinestetico con gli elementi naturali. Decine di persone e migliaia di crisantemi e gerbere, danno vita ad una scena allegorica che diventa simbolo, un atto di protesta per reagire alle deformazioni del presente e dar vita a nuove visioni capaci di suggerire cammini alternativi. Il progetto è promosso, all’interno di Border Crossing, tra gli eventi collaterali di Manifesta 12 ed è realizzato con il patrocinio del Comune di Palermo, il supporto della galleria aA29 Project Room (Milano/Caserta), la collaborazione delle realtà indipendenti Site Specific e Spazio Y e dell’Associazione Culturale SEM.

Info: www.bridgeart.it