The Florence Experiment

Qualche mese fa, ad aprile, a Palazzo Strozzi a Firenze è stato presentato The Florence Experiment, l’ultimo progetto site specific dell’artista tedesco Carsten Höller realizzato in collaborazione con il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, a cura di Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi. Oggi, a un mese dalla chiusura della mostra, dopo oltre 40mila visite, il Professor Mancuso e il suo staff di scienziati hanno condiviso i risultati preliminari dell’esperimento che ha fornito un contributo allo studio sull’interazione tra piante ed esseri umani. The Florence Experiment, ancora visibile fino al 26 agosto nella corte interna di Palazzo Strozzi, prevede la partecipazione diretta del pubblico attraverso due monumentali scivoli che permettono ai visitatori di scendere 20 metri di altezza dal loggiato del secondo piano al cortile e uno speciale spazio laboratoriale nella Strozzina, collegato alla facciata del Palazzo.

Dopo tre mesi di analisi, ricerche e raccolta dati su migliaia di piante di fagiolo, sono emersi 3 importanti fattori. Innanzitutto, tutte le piante di fagiolo che hanno effettuato la discesa dallo scivolo, con o senza la presenza dell’uomo, presentano un livello fotosintetico alterato rispetto agli esemplari che sono stati lasciati in laboratorio in un ambiente e in condizioni ottimali per la loro crescita. Le piante di fagiolo che hanno effettuato la discesa dallo scivolo con la presenza dell’uomo presentano la più bassa fotosintesi rispetto a quelle che hanno fatto l’esperienza in solitaria. Durante l’esperimento, inoltre è stata registrata la produzione di composti volatili da parte delle piante di fagiolo. In piante che hanno effettuato la discesa dallo scivolo in assenza dell’uomo si è accertato un aumento significativo dell’emissione di alcuni composti volatili rispetto agli esemplari che hanno effettuato la discesa con la presenza dell’uomo. In quest’ultimi, al contrario, si è misurata una notevole riduzione della concentrazione degli stessi composti. 

Si è rilevato inoltre che ognuna delle otto piante di glicine posizionate sulla facciata di Palazzo Strozzi, la cui crescita è influenzata dalla paura o dalla gioia dei visitatori presenti nelle due speciali sale cinematografiche allestite negli spazi della Strozzina, ha effettuato una scelta. La direzione dominante del glicine è stata quella della gioia che è stata scelta da 5 piante mentre le rimanenti 3 hanno scelto la direzione della paura.
«Sembra confermato – ha affermato Mancuso – l’effetto che la presenza dell’uomo ha sulle piante la riduzione della fotosintesi e dell’emissione di composti volatili in presenza dell’uomo sono statisticamente significative e denotano il fatto che le piante ci percepiscano». D’altra parte, a dirlo sempre lui in un’intervista: «Quando ci preoccupiamo per il riscaldamento globale e per tutte le catastrofi ambientali dell’antropocene, è bene essere chiari: noi non ci stiamo preoccupando perché elimineremo la vita dal pianeta, noi non siamo assolutamente in grado di eliminare la vita dal pianeta, al massimo possiamo eliminare noi stessi e poche altre specie». 

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