I segreti di David Lynch

”Pittore, cineasta, musicista, attore, costruttore di mobili, sognatore di mondi, bevitore di caffè e ambasciatore della meditazione trascendentale”. È difficile non essere d’accordo con l’identikit di David Lynch riportato sulla seconda di copertina dello sfizioso – e godibile – volume I segreti di David Lynch (Beccogiallo, 352 pagine, 18 euro) scritto da Matteo Marino e disegnato in bianco e nero da Elisa 2B (all’anagrafe Elisa Beli Borrelli, classe 1994). Ribattezzato regista dell’inconscio, Lynch annovera nella sua filmografia pellicole del calibro di The elephant man (1980), Dune (1984), Velluto blu (1986), Strade perdute (1997) e Mulholland drive (2001), eletto miglior film del ventunesimo secolo, ma anche di docufilm musicali come Duran Duran: unstaged (recuperatelo) del 2011.

Ma Lynch è soprattutto il papà (insieme a Mark Frost) dell’inquietante serie tv I segreti di Twin Peaks, che ha provocato più di una notte insonne ai teenager degli anni Novanta (ed è ritornata in auge, lo scorso anno, con una nuova serie revival). In questo senso, Fuoco cammina con me (1992) è il prequel del serial che racconta l’ultima settimana di vita di una liceale sedicenne dall’insospettabile doppia esistenza. Di marzulliana memoria, l’inevitabile domanda di rito: Chi ha ucciso Laura Palmer? Pur non rispondendo direttamente (per ovvie ragioni) Marino ed Elisa 2B danno alle stampe un libro interessante, un intrigante – ma non intricato – viaggio nella vita e nelle opere del maestro visionario nato a Missoula (Montana), secondo cui «l’opera d’arte deve bastare a se stessa».

Strutturato in quattro macro aree – Strade perdute, Mulholland drive, Inland empire, Twin Peaks il ritorno – I segreti di David Lynch (brossurato con alette, cover colorata) concilia analisi critica e linguaggio pop. Con uno stile assai semplice – nella migliore accezione del termine – Marino (romano, classe 1977, ha creato il blog davidlynch.it, attorno alla cui pagina Facebook si raccoglie la più ampia comunità italiana di fan del cineasta statunitense) coinvolge il lettore – anche il meno appassionato, ed è un merito non da poco – aiutandolo a destreggiarsi in universo tanto affascinante quanto complesso. Orrore e beatitudine, torte di ciliegie, nani ballerini e funghi atomici: l’arte di Lynch – artista fuori da qualsiasi schema, nel 2006 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera in quel di Venezia – non si può inquadrare, meno che mai etichettare.

Le sue opere oscure ed enigmatiche (”che impegnano sia la mente sia il cuore, in quanto esperienze fortemente coinvolgenti”) sono riuscite, e ancora oggi riescono, a catturare gli spettatori di tutto il mondo. Testi a parte, un ruolo decisivo nella riuscita del libro va ascritto ai disegni dell’ottima Elisa 2B: puntuale e suggestivo, il suo racconto per immagini sorprende in positivo. Molto più che una lettura estiva, l’analisi dell’opera lynchiana trova qui una nuova chiave. Con un taglio tanto inedito quanto leggero. Ed è tutto di guadagnato.

Info: www.beccogiallo.org