Spatium, antico e contemporaneo in dialogo per una mostra a cura di Angela Madesani

Bergamo

35 artisti e 1 regista, per 6 comuni della bassa bergamasca orientale, sono i protagonisti della mostra Spatium, secondo appuntamento del progetto Le Stanze del Contemporaneo, curata da Angela Madesani e visitabile fino al 15 luglio. Il ciclo di mostre a cadenza annuale ha preso avvio con l’esposizione Chronos del 2017, dedicata al concetto di tempo. Quest’anno la mostra indaga invece il tema dello spazio e il rapporto creato dagli artisti con il territorio e con i luoghi ricchi di storia e tradizioni in cui sono stati invitati ad esporre. Antico e contemporaneo dialogano e si confrontano in cornici d’eccezione situati nella provincia bergamasca, tra cui: da Palazzo Botti, residenza di villeggiatura estiva degli Sforza, a Palazzo Visconti, leggendaria residenza dell’Innominato raccontato dal Manzoni, al Castello di Pagazzano che accolse il Petrarca, che proprio nelle sue sale compose i Trionfi. Agli antipodi rispetto agli spazi neutri di musei e gallerie d’arte, Spatium si articola in luoghi fortemente connotati dal punto di vista storico e artistico.

L’obiettivo è stato quello di creare un fil rouge che leghi i vari contesti, gli artisti e le opere, e che permetta al visitatore di comporre un suo personale percorso di fruizione della mostra. Non è un caso quindi che la scelta sia ricaduta su artisti giovani, ad eccezione dei due maestri Hidetoshi Nagasawa, scomparso solo poco tempo fa, e Riccardo Camoni (1950-2008). Spatium è un termine che racchiude in sé differenti accezioni, così come la mostra: rappresenta lo spazio reale, la superficie, l’estensione delle sale e dei luoghi che ospitano le opere, ma anche lo spazio interiore e fisico che i lavori degli artisti vanno a occupare. Infine lo spazio inteso come la distanza che separa le varie sedi e che il visitatore deve percorrere, dialogando con contenitori e contenuti, con significante e significato, in un processo di scoperta di luoghi, persone e cose. I temi sono spesso ricorrenti e riguardano l’uomo e il suo rapporto con il passato, con se stesso e con la società contemporanea, ma anche il linguaggio e i differenti media artistici con cui si può comunicare. La mostra si compone prevalentemente di sculture, installazioni e opere di grande formato e una particolare attenzione è stata posta alle opere per esterni.

Info: www.bergamonews.it