Arte e sostenibilità

”L’umanità sta vivendo in maniera non sostenibile”, è un concetto che viene ribadito quotidianamente da media, esperti del settore e da svariate campagne più o meno solide. Si tratta di un argomento delicato che interessa trasversalmente la società. Anche l’arte non può esimersi dall’interrogarsi su questo problema contemporaneo, e così alcuni artisti, sensibili alle tematiche ambientali, indirizzano la loro ricerca a questa materia. Uno di questi è Andreco, dottore di ricerca in Ingegneria Ambientale sulla sostenibilità urbana, che ha condotto ricerche post dottorato sui benefici ambientali delle tecnologie verdi urbane, in collaborazione con l’Università di Bologna e la Columbia University di New York. Parallelamente alla formazione scientifica Andreco porta avanti la sua ricerca artistica dal 2000. Negli ultimi anni le due nature dell’artista, apparentemente così distanti, sono confluite in un’unica indagine, che ha come tema principale il rapporto tra spazio urbano e paesaggio naturale, tra uomo e ambiente in tutte le sue declinazioni. La ricerca dell’artista è valorizzata sia in Italia che all’estero e a maggio, infatti, le sue opere sono coinvolte in due iniziative distinte, a Roma e a Berlino, che si interrogano sull’ambiente e la società.

Il 15 maggio nella città eterna Andreco è presentato nella collettiva Primitive: le cose della natura, le forme e i segni nello spazio, da quando sono nate al loro sviluppo attuale. Il lavoro dell’artista trova il suo spazio all’interno di Pd’A, Prova d’Artista, un nuovo programma speciale di Casa Musumeci Greco a cura di Rosa Ciacci. Gli artisti invitati espongono la loro ricerca attraverso una selezione di opere, mostrando al pubblico il proprio studio attraverso appunti, schizzi, ricerche, attrezzi, fotografie, tutto ciò che porta allo sviluppo dell’opera. In Primitive è raccontato l’approccio di Andreco all’arte contemporanea. L’artista fa rivivere, attraverso le opere e i medium utilizzati, i suoi studi scientifici, dalla ricerca universitaria ai cantieri, servendosi di supporti quali muro, carta e tela, egli riflette sulla natura, sul territorio e chi lo vive, cercando di dare una voce e una nuova cornice all’ambiente. Molte tra le opere di Andreco sono in banco e nero, per valorizzarne i segni, altre appaiono come incompiute, apparentemente incomprensibili, ma tutte raccontano il regno naturale. L’universo, l’atomo, la materia, le meccaniche: tutte realtà che l’uomo conosce ancora solo in parte e che l’artista cerca di avvicinare al pubblico fornendogli alcune chiavi di lettura attraverso le sue opere. La ricerca di Andreco è propulsiva, suggerisce nuovi scenari, anche lontani, già esistiti o immaginari, e lo fa sfruttando l’accessibilità e la purezza del simbolo.

Un esempio molto chiaro di questo approccio dell’artista lo si può cogliere in un progetto iniziato il 4 maggio a Berlino: Flags for the Floating University. Si tratta di un workshop seguito da Andreco che s’inserisce all’interno di un progetto di Raumlabor, un collettivo interdisciplinare con sede a Berlino, che apre un campus offshore dedicato alle città in trasformazione: la Floating University di Berlino. Il campus propone una grande varietà di workshop, conferenze, seminari e discussioni tra cui s’inserisce il progetto dell’artista. Con Andreco il campus si trasforma in una società indigena, immaginaria, alla ricerca di nuovi pensieri e scenari futuri per una città sostenibile. Tra il 4 e il 9 maggio, i partecipanti sono invitati a disegnare nuovi simboli per la comunità e lo spazio, per poi stamparli su delle bandiere. Una grande cerimonia inaugurale dell’intero progetto si tiene il 10 maggio e in quell’occasione le bandiere create assieme all’artista giocano il ruolo principale in una performance di apertura. L’interpretazione del mondo che Andreco propone al pubblico attraverso le opere ha uno spirito scientifico e sintetico, osservando la ricerca dell’artista entriamo in contatto con una visione archetipico-simbolica in cui la natura è analizzata meticolosamente, dall’origine alle più svariate trasformazioni odierne. 

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