Revok vs H&M, la street art contro la moda: una storia a lieto fine

New York

È una storia a lieto fine quella che ha coinvolto per mesi lo street artist Revok con il marchio H&M. Tutto è nato a gennaio, quando la casa di moda svedese pubblica una campagna fotografia: sullo sfondo ci sono i graffiti di Revok realizzati in un campetto di Brooklyn. Lo street artist fa arrivare, tramite il suo avvocato: Jeff Gluck, una lettera per chiedere all’azienda di ritirare la campagna; nessuno aveva chiesto il suo permesso per fotografare i suoi lavori a scopo commerciale. Dopo un lungo silenzio e ripetute sollecite da parte di Revok, H&M risponde e fa causa per prima all’artista. Secondo loro Revok non può vantare i diritti di proprietà intellettuale su un lavoro perché realizzato illegalmente.

A questo punto la disputa esce dai confini privati e comincia a coinvolgere il mondo dell’arte, in particolare quello della street art. In aiuto di Revok intervengono autori noti come KAWS, Daniel Arsham, STASH, il collettivo TATS CRU e sotto l’hasthag #BOYCOTTHM si raccolgono sostegni contro la grande casa di moda. Dietro l’appoggio a Revok c’era anche la paura che il caso potesse diventare un precedente e regolarizzare quindi l’utilizzo di lavori per scopi commerciali senza il permesso dell’autore. Visto il forte coinvolgimento mediatico H&M ha pensato infine di ritirare causa e campagna pubblicitaria diramando un comunicato di quelle che potremmo chiamare scuse.