Il mio Salinger

«Mi aveva incuriosita la vicenda di Sylvia Welter, mi ero chiesta cosa avesse provato questa donna in tutti quegli anni di oblio, lei che era stata la prima moglie di J.D. Salinger e che aveva visto nascere il romanzo Il giovane Holden». Parole di Valentina Grande, autrice insieme a Eva Rossetti del delicato graphic novel Il mio Salinger (Becco giallo, 146 pagine, 19 euro). «Soprattutto, mi ero chiesta cosa restasse alla fine di un amore – continua Grande – e quanto potesse essere potente la ricerca dell’altro attraverso la sua scrittura. Eva e io ci siamo conosciute in seguito grazie a Federico Zaghis, il direttore editoriale. È nata una grande intesa e ci siamo confrontate spesso durante tutto il processo creativo».

Il risultato è un romanzo a fumetti realizzato a quattro mani (Grande ai testi e Rossetti ai disegni), che presenta la vita del grande scrittore statunitense scomparso nel 2010 all’età di 91 anni – autore del Giovane Holden, romanzo di riferimento per diverse generazioni – raccontata da Sylvia, la prima moglie, della quale nessuno ha saputo nulla per anni. «Sylvia è la donna di cui non si è mai parlato. Degli altri amori di Salinger, soprattutto della sua liaison con Oona O’Neill, si è già scritto. In qualche modo l’assenza di notizie su Sylvia permetteva una maggiore libertà narrativa e offriva un punto di vista inusuale. Lei conobbe Salinger e lo amò per pochi mesi, ma nel tempo continuò ad apprezzarlo attraverso i suoi scritti», riprende Grande.

Dunque, la seconda guerra mondiale, un disturbo post traumatico da stress, la Germania, l’amore e le nozze durate appena otto mesi: prima di divenire un autore acclamato in tutto il mondo, J.D. Salinger era Jerome, sergente statunitense di stanza in Europa, innamorato di Sylvia Welter, giovane dottoressa tedesca dal passato nebuloso («Sylvia, io sono uno smidollato, un egocentrico, un avvilente abitudinario e ho un esaurimento nervoso non del tutto guarito. Ma se penso al tempo passato con te sento solo il dolore della tua assenza»).

Scorrevole nella lettura, dettagliato nei disegni dai colori tenui e accoglienti («per disegnare e colorare Il mio Salinger ho impiegato un anno, svolgendo in parallelo un altro lavoro. In merito alla ricostruzione storica, mi occorreva tutto ciò riguardasse moda, decor, architettura del tempo, quindi film ambientati in quel periodo, documentari, fotografie. Internet mi è stato di grande aiuto», spiega Rossetti), questo graphic novel racconta un’intensa storia d’amore, sconosciuta ai più, che in qualche modo non si è mai conclusa («in fondo, la fine di qualcosa non è altro che l’inizio di qualcos’altro», dice Sylvia). Arricchito da una cronistoria e da una panoramica a cura della stessa Grande, questa biografia romanzata sta destando particolare interesse, non solo tra gli appassionati di fumetti. «Attualmente stiamo portando Il mio Salinger in giro per l’Italia, con presentazioni in diverse città e la risposta fino ad ora è stata positiva. Forse perché quelli a cui piace ce lo vengono a dire con entusiasmo mentre, quelli a cui non piace, se lo tengono per loro», conclude ironicamente Rossetti.

Info: www.beccogiallo.org